Porta aperta e spazi condivisi tra il liceo Visconti e la chiesa di sant’Ignazio
Dopo 150 anni è stato riaperto il passaggio che collega la chiesa di sant’Ignazio al liceo Visconti. I due edifici fanno parte dell’unico quadrilatero del “Collegio romano”
“Ciò che oggi viene inaugurato restituisce al pubblico una vera perla di arte, per tanti secoli nascosta. Un luogo che per gli studenti del Liceo Statale Visconti, per i gruppi animati dai Padri Gesuiti e per tanti altri ricercatori o anche di semplici turisti ci auspichiamo favorirà occasioni di incontro, di studio, di fruizione del bello, del vero, del buono”, ha detto padre Massimo Nevola, superiore della Comunità di Sant’Ignazio. “Condividiamo con gioia e con progettualità educativa alcuni spazi fino ad ieri rigorosamente separati. A partire dalla storica sala della Prima Primaria, qui accanto al primo piano, per l’uso della quale abbiamo siglato un protocollo d’intesa tra FEC e Liceo”.
Alla riapertura della porta all’interno del cortile del Visconti, il 29 novembre, erano presenti il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli e il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. “I locali dei Gesuiti, che ora saranno a disposizione degli studenti del liceo romano, ma del pubblico in generale hanno un valore anche artistico”, ha sottolineato Francesco Prosperetti, soprintendente speciale all’Area Archeologica di Roma. “Costituivano, infatti,l’antica cappella poi per decenni trasformata in cereria. Dopo 150 anni riaprono; come anche sono stati aperti altri due passaggi sempre in quello che era l’antico Collegio Romano”.
“Abbattere i muri e aprire delle porte è, anche simbolicamente, un fatto importante che fa ben sperare nel futuro”, ha dichiarato Valeria Fedeli.
Questa collaborazione, ha aggiunto Nevola, “rappresenta un bell’esempio di rinnovato impegno collaborativo tra istituzioni statali e religiose a servizio dell’educazione delle giovani generazioni, che possa costituire un reale stimolo a realizzare feconde convergenze in tante altre realtà ad esso simili, presenti sul territorio nazionale. Abbattendo pareti divisorie che non hanno più senso, oggi si inaugura un vero e laboratorio”.
In prospettiva si auspica che “quanto realizzato porti alla più completa valorizzazione degli storici ambienti presenti nel complesso del Collegio Romano. Tra questi il ripristino dell’antico Osservatorio Astronomico del P. Secchi, antesignano della moderna astrofisica, in occasione del suo bicentenario dalla nascita che celebreremo nel 2018. Un luogo che più di un semplice museo, sappia trasmettere – specie alle giovani generazioni – il fascino della ricerca scientifica, unitamente ai valori della bellezza e della fede che ispirarono il grande scienziato gesuita”.