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Rifugiati: il coraggio della pace e una nuova giustizia

È stato presentato il Rapporto annuale 2022 del Centro Astalli: uno strumento per capire attraverso dati e statistiche quali sono le principali nazionalità dei 17mila rifugiati e richiedenti asilo assistiti nelle diverse sedi territoriali, di cui 10mila a Roma; quali le difficoltà che incontrano nel percorso per il riconoscimento della protezione e per l’accesso all’accoglienza o a percorsi di integrazione.

«Vivere con la testa fredda e il cuore ardente». Olha viene da Leopoli, è una psicologa, ha studiato a Roma poi è tornata nel suo Paese da dove è stata costretta a fuggire poche settimane fa. Oggi continua  fare assistenza on line e aiuta i profughi che arrivano in Italia. «Ho il dovere di continuare a lavorare come e dove posso per la pace», dice nella testimonianza che ha aperto la presentazione del rapporto annuale del Centro Astalli, il 12 aprile. Prima di lei, nella sala Squarzina del teatro Argentina a Roma, era intervenuto Duclair, avvocato e attivista dei diritti umani in Camerun, oggi operatore socio sanitario. È da quattro anni in Italia, ha conosciuto la tortura nel suo paese e il terrore della Libia, l’odissea del gommone alla deriva nel Mediterraneo e quella della ricerca di un percorso di inserimento. Insieme, Olha e Duclair, raccontano di un mondo sconvolto da guerre e violazioni dei diritti, a ogni latitudine.

È sempre la storia e la narrazione della vita ad aprire gli incontri di Astalli. Anche per questa ventesima edizione del Rapporto Annuale,  rinnovata in occasione dei 40 anni di attività del Centro, con contenuti ampliati e riorganizzati in una veste grafica nuova. Le sezioni del rapporto seguono i tre verbi che costituiscono la mission del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati – Accompagnare, Servire, Difendere i diritti dei rifugiati –  e raccontano la strada fatta. E grazie a testimonianze e approfondimenti si cerca di far emergere i nodi sulle migrazioni forzate in Italia: vulnerabilità, cura e inclusione sociale.

Nella mattinata padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, introdotto da Marino Sinibaldi, presidente del Centro per il Libro e la Lettura del MIC, ha presentato i dati che emergono dal rapporto, che ben raccontano una realtà che, grazie agli oltre 600 volontari che operano nelle sue 8 sedi territoriali (Roma, Bologna, Catania, Grumo Nevano, Palermo, Trento, Vicenza e Padova), si adegua e si adatta ai mutamenti sociali e legislativi di un Paese che fa fatica a dare la dovuta assistenza a chi, in fuga da guerre e persecuzioni, cerca di giungere in Italia.



Gli interventi del cardinal Jean-Claude Hollerich, presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea, e Marina Sereni, vice ministra del MAECI, hanno sottolineato l’urgenza di avviare processi di pace in Ucraina e in tante altre parti del mondo dove guerre e dittature mettono in fuga milioni di migranti forzati e alimentano la piaga del traffico degli esseri umani.

All’interno della pubblicazione, le foto di Francesco Malavolta  danno testimonianza di quanti in fuga da guerre e persecuzioni rimangono bloccati alle frontiere europee. L’evento è stata anche l’occasione per visitare la mostra fotografica “Volti al futuro” realizzata da Malvolta per 40 anni di attività di Astalli.

Qui infografica Rapporto Annuale

Qui il video della presentazione

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