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Roma. Giornata dei migranti e rifugiati sulla nuova evangelizzazione

“I rifugiati che chiedono asilo, fuggiti da persecuzioni, violenze e situazioni che mettono in pericolo la loro vita, hanno bisogno della nostra comprensione e accoglienza, del rispetto della loro dignità umana e dei loro diritti nonché della consapevolezza dei loro doveri. La loro sofferenza invoca dai singoli stati e dalla comunità internazionale che vi siano atteggiamenti di mutua accoglienza, superando timori ed evitando forme di discriminazioni”.
Ai rifugiati è dedicata la parte conclusiva del Messaggio di Benedetto XVI per la 98ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (15 gennaio 2012), intitolato «Migrazioni e nuova evangelizzazione».
“Parole importanti per i tanti operatori, volontari e religiosi che ogni giorno in Italia e nel mondo operano al fianco di quanti in fuga da guerre e persecuzioni chiedono asilo in un paese straniero. Per il Centro Astalli un incoraggiamento a continuare sulla strada dell’accompagnamento, della difesa e del servizio dei rifugiati sulle orme di Padre Pedro Arrupe, il fondatore del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati”.
Padre Giovanni La Manna (presidente Centro Astalli) commenta così le parole di Benedetto XVI.
Il Pontefice ha anche voluto sottolineare la responsabilità dei mass media nello svolgere una equa e corretta informazione sui temi migratori, con particolare riferimento a quello dei rifugiati e richiedenti asilo politico: “La stampa e gli altri mezzi di comunicazione hanno un ruolo importante nel far conoscere, con correttezza, oggettività e onestà, la situazione di chi ha dovuto forzatamente lasciare la propria patria e i propri affetti e desidera iniziare a costruirsi una nuova esistenza”.
Secondo La Manna si tratta di un richiamo e un monito quanto mai attuale per chi lavora nel mondo della comunicazione: “Parlare dei rifugiati vuol dire prima di tutto raccontare una storia che merita rispetto e che ha molto da insegnare a ciascuno di noi. Mettiamo al bando una volta per tutte toni allarmistici e linguaggio offensivo che incentivano razzismo e xenofobia. Ci si impegni invece ad aprire le menti e i cuori all’accoglienza e alla solidarietà”.

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