Roma. Il Premio “Roma per la Pace e l’Azione Umanitaria” assegnato al Centro Astalli
Giovedì 19 dicembre il Centro Astalli è stato insignito dal sindaco di Roma Ignazio Marino del premio “Roma per la pace e l’Azione Umanitaria”.
Il sindaco ha consegnato il premio al Centro Astalli nell’ambito del Galà Verdi all’Auditorium Parco della Musica.
“Un premio che il Centro Astalli si aggiudica quest’anno, ma che vince ogni giorno per il suo impegno concreto e quotidiano , rivolgendo il suo sguardo e le sue cure ai tanti rifugiati che arrivano a Roma, alle tante donne, uomini e bambini che ogni giorno bussano alla nostra porta”, spiega il Sindaco Ignazio Marino.
“Tutti noi, accogliendo i sentimenti di Papa Francesco, dobbiamo essere pronti per servire, accompagnare e difendere chi ha bisogno. Parole che il Santo Padre ha ricordato a tutti noi proprio nella sua visita tra i rifugiati del Centro Astalli. Le stesse parole che ispirarono il cammino lungimirante di Padre Pedro Arrupe, che del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati fu il fondatore”.Il premio “Roma per la Pace e l’azione Umanitaria” – continua il sindaco – è il giusto riconoscimento a tutti i volontari di ieri, di oggi e di domani. Un premio che rappresenta la vicinanza di Roma ai valori del Centro Astalli, al lavoro dei suoi operatori. Alla preziosa opera intessuta in questi anni.
Questo premio è il grazie di Roma a tutti loro. È il grazie di una straordinaria città, accogliente e solidale, impegnata al fianco di una realtà come il Centro Astalli quale punto di riferimento morale sul tema dei rifugiati e sul rispetto a tutela dei diritti umani, in Italia e in Europa”.Padre Giovanni La Manna, presidente Centro Astalli, prendendo il premio ha sottolineato: “Voglio dedicare questo premio a tutti i rifugiati che ogni giorno incontriamo al Centro Astalli e soprattutto, in questa serata così importante per noi, non posso non ricordare a tutti i 366 eritrei morti al largo di Lampedusa nel tentativo di giungere in Europa per chiedere asilo. Sentiamoci responsabili di quelle morti e impegniamoci perché ciò non debba più accadere”.
Il Premio, nelle precedenti edizioni è stato assegnato, tra gli altri, ad eminenti personalità del mondo religioso, come Giovanni Paolo II, dell’economia, come Muhammad Yunus, della politica internazionale, come Ingrid Betancourt o della difesa dei diritti umani, come Aung San Suu Kyi e Malala Yousafzai.