Civiltà Cattolica: evento sulla diplomazia con il presidente Gentiloni e il card. Parolin
All’Ambasciata italiana presso la Santa Sede Tavola rotonda de La Civiltà Cattolica con il Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e p. Antonio Spadaro.
All’ambasciata italiana presso la Santa Sede, nel solco delle celebrazioni del numero 4000 della rivista, sul tema una «diplomazia di ponti in un mondo di muri» si sono confrontati, il 10 maggio, il direttore de La Civiltà Cattolica, p. Antonio Spadaro, il Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin e il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Il direttore della rivista di geopolitica Limes, Lucio Caracciolo, ha coordinato gli interventi.
Lo sguardo di Magellano per costruire una «diplomazia di ponti in un mondo di muri» è stato il tema del dibattito. Dopo il saluto dell’ambasciatore Daniele Mancini, è stato p. Antonio Spadaro a spiegare in quali occasioni e perché il Pontefice, ma anche recentemente il Presidente della Repubblica Mattarella, abbiano indicato come riferimento per la politica e per la diplomazia mondiale gli sguardi del gesuita Matteo Ricci e del viaggiatore Magellano, con un orizzonte che va dall’estremo oriente all’estremo occidente. Lo sguardo della rivista vuole essere come il loro: aperto, inclusivo ed «estremo».
Poi gli attesi interventi del Segretario di Stato e del Presidente del Consiglio.
Il card. Parolin ha sottolineato che «il senso dell’inquietudine, l’umiltà dell’incompletezza e il coraggio dell’immaginazione» – suggerite il 9 febbraio dal Papa agli scrittori della Civiltà Cattolica – sembrano «tre coordinate preziose per comprendere oggi anche l’atteggiamento di papa Francesco e della diplomazia pontificia di fronte alle urgenti sfide del nostro tempo sul piano dei rapporti internazionali». Il Cardinale ha ripetuto l’augurio rivolto da papa Francesco a La Civiltà Cattolica: che sia «una rivista ponte, di frontiera e di discernimento».
Il Presidente del Consiglio Gentiloni, in particolare, ha voluto ricordare la “diplomazia della Misericordia” di papa Francesco, come l’ha definita lo stesso padre Spadaro. “Una misericordia – ha detto il Premier – non relegata semplicemente nel regno delle idee ma vissuta con realismo visionario come forma di azione politica e come ricerca di soluzione alle questioni internazionali”. Il premier ha ricordato la fisiologica attitudine dell’Italia a costruire ponti e all’ascolto, rimandando agli imminenti impegni del Governo: «Presto incontrerò i leader di Russia e Cina. A loro ricorderò la necessità di spingere sul dialogo e sulla solidarietà, perché questa è l’Italia. Il nostro ruolo è avvicinare questi grandi protagonisti all’Europa».