Roma. La congregazione generale 36: una sintesi del cammino fatto
Dal 2 ottobre al 12 novembre si è tenuta a Roma la 36ma congregazione generale della Compagnia di Gesù, nella quale i gesuiti hanno eletto come loro superiore generale p. Arturo Sosa SJ. Una congregazione che verrà ricordata per le novità che ha introdotto.
Anzitutto, è stata adottata una nuova formula come era stato richiesto dalla precedente congregazione. Finora, la congregazione iniziava formalmente con la sessione plenaria, quando tutti i delegati si riuniscono nell’aula. Con la nuova formula, la congregazione è effettivamente incominciata un anno prima, quando i membri eletti dalle varie province si sono riuniti a livello di conferenze continentali.
Altra novità è la presenza dei fratelli. A dire il vero è la terza volta che i fratelli (religiosi non sacerdoti) partecipano alla congregazione generale, ma in questa congregazione hanno avuto diritto pieno di voto al pari degli altri membri, in particolare è la prima volta che i fratelli hanno potuto partecipare all’elezione del nuovo generale. In questa congregazione sono i sei, uno per ogni conferenza continentale.
Per la prima volta si è usato un logo e una descrizione che caratterizzano la congregazione: “Al largo, dove è più profondo”. La citazione è presa da un discorso che papa Francesco ha rivolto alla Compagnia nel 2014, in occasione della festa di Sant’Ignazio.
La gc36 è una congregazione paperless, dove cioè è stato ridotto al minimo il consumo di carta. Ogni elettore è stato dotato di un tablet attraverso il quale può accedere alla preghiera del mattino, ai documenti, alla traduzione simultanea, alla prenotazione degli interventi e alle votazioni in tempo reale.
Per la prima volta, oltre al sito web e alla newsletter giornaliera, sono stati utilizzati i social network (facebook, twitter, instagram e youtube) per aiutare gesuiti e collaboratori sparsi nel mondo a partecipare all’evento. La risposta è stata molto positiva: si è generata una dinamica partecipativa che ha coinvolto diverse migliaia di persone quotidianamente in giro per il mondo.
Altra importante novità della 36ma congregazione generale: è stato eletto per la prima volta un generale non europeo, proveniente dall’America Latina.
E, ovviamente, è la prima congregazione che avviene sotto il pontificato di un papa gesuita…
Ecco una sintesi del cammino che la congregazione ha compiuto.
La convocazione
L’8 dicembre 2014 p. Adolfo Nicolas annunciava la sua intenzione di dimettersi e convocava ufficialmente la 36ma congregazione generale della Compagnia di Gesù. Per la prima volta, è stata adottata una nuova Formula che introduce una novità importante nello svolgimento della congregazione: alcuni documenti vengono preparati in anticipo e le conferenze continentali della Compagnia vengono coinvolte attivamente nei lavori preparatori. Nel frattempo sono state costituite delle commissioni che hanno lavorato per preparare i documenti che servono alla congregazione: il Coetus Praevius (nominata direttamente dal Generale), il comitato di coordinamento, di deputatio (per il De Statu), la commissione giuridica, quella di governo e quella per la “vita e missione”.
L’eucaristia di apertura
Il 2 ottobre 2016 inizia ufficialmente la sessione assembleare della congregazione: 215 delegati giungono a Roma da tutte le parti del mondo per radunarsi nella nuova aula, completamente rinnovata per l’occasione nelle sue infrastrutture teconologiche. La congregazione 36 sarà ricordata come la prima congregazione “paperless”, dove si è cercato di ridurre al minimo le fotocopie e i documenti cartacei. Ogni delegato è stato dotato di un tablet con un’apposita applicazione che gestiva tutti i documenti da leggere, le traduzioni simultanee e il sistema di votazione per la discussione degli argomenti.
La celebrazione di apertura, nella Chiesa del Gesù, è presieduta da p. Bruno Cadoré, gran maestro dell’ordine dei predicatori (domenicani) che durante l’omelia invita la Compagnia universale all’audacia dell’improbabile, per indicare il compito della Compagnia di abitare le frontiere. (Qui puoi scaricare il testo completo)
La sessione iniziale
Il 3 ottobre nell’aula il padre generale Adolfo Nicolas nomina p. Jim Grummer vicario generale della Compagnia, con il compito di presiedere l’andamento della congregazione fino all’elezione del nuovo generale. Poi si procede all’accettazione delle dimissioni di Nicolas. Padre Lombardi è stato incaricato di pronunciare il discorso di ringraziamento a nome di tutti i delegati. Ha ricordato come il generalato di p. Nicolás abbia contribuito ad allargare la prospettiva universale della missione della Compagnia rinforzando molto la collaborazione interprovinciale. Padre Nicolas è stato un esempio di saggezza serena contraddistinta dall’immaginazione e ravvivata dall’esperienza degli anni trascorsi in Asia. Ma ha anche incoraggiato una cultura della responsabilità nell’esercizio del governo, ha saputo affrontare le difficili sfide che si sono presentate, ha sostenuto la vita dei suoi confratelli con delle lettere e degli interventi sempre contrassegnati da un vero senso dell’ascolto. Puoi scaricare qui il testo completo del discorso
Il de Statu
Il primo compito della congregazione è quello di pregare e riflettere sulla situazione attuale della compagnia nel mondo. Lo scopo è quello di identificare quale profilo di generale sia più adatto per la Compagnia di oggi. Dopo un primo scambio sul rapporto preparato dall’apposita commissione, vengono affrontati temi riguardanti il mondo attuale e le sue sfide, l’odierna situazione della Chiesa, la fedeltà al carisma della Compagnia nel nostro tempo, la promozione delle vocazioni e la formazione, la missione universale della Compagnia nell’era della globalizzazione, l’importanza del servizio, la collaborazione e la rete di contatti a tutti i livelli, la solidarietà e la comunione, le sfide da prevedere nei prossimi dieci anni.
La sfida di questa analisi è quella di fare una lettura della realtà che non sia semplicemente sociologica, antropologica o politica. Si tratta di assumere lo sguardo trinitario sulla realtà, come vuole la spiritualità ignaziana.
Le murmurationes
Il 10 ottobre iniziano le “murmurationes”, la fase che precede le elezioni per il nuovo generale. Quattro giorni in un clima di preghiera e discernimento, dove gli elettori, a partire dal profilo emerso nella fase del De Statu, dialogano uno a uno – non per gruppi – e soltanto tra di loro, domandandosi se nella rispettiva Provincia o regione vi siano nomi di rilievo per il ruolo di generale, quali siano i pregi di questa persona, quali i suoi difetti. Gli incontri avvengono in un clima di silenzio e di preghiera. Anche i pranzi sono sostituiti da frugali colazioni al sacco per evitare dispersione e mantenere la concentrazione.
Si richiama continuamente anche il profilo delineato nelle Costituzioni che, innegabilmente, è molto ambizioso. Il superiore generale “dev’essere uno dei più eminenti in ogni virtù e dei più meritevoli dentro la Compagnia, dove da molto tempo dev’essere conosciuto come tale” [735]. Più che le sue capacità tecniche bisognerebbe considerare le sue qualità più profonde, della mente e del cuore, che Ignazio chiama “virtù”. La guida che Ignazio auspica per la Compagnia di Gesù non è semplicemente un esperto, ma un tipo specifico di persona, qualcuno che possa guidare prima di tutto con il suo esempio, che possa essere uno specchio e un paragone per tutti i suoi. Quello che vuole più di ogni altra cosa è che il padre generale sia un buon gesuita.
L’elezione del generale
La mattina del 14 ottobre, gli elettori si recano nella vicina chiesa di Santo Spirito in Sassia per celebrare l’eucaristia di invocazione dello Spirito Santo. Si avverte un clima spirituale intenso e partecipato: il gruppo è consapevole che quella sarà una giornata storica e indimenticabile. Poi si riunisce in aula e inizia le votazioni. Come nel conclave, non usciranno finché non avranno il nome del nuovo generale. Cosa che avviene intorno a mezzogiorno. E’ p. Arturo Sosa, venezuelano di 68 anni, precedentemente delegato per le case internazionali della Compagnia a Roma. Intellettuale – èstato preofessore e rettore di un’università nel suo paese di origine – è anche uomo di governo molto pragmatico – ha studiato scienze politiche – ma soprattutto è un uomo spirituale. Con la sua simpatia e immediatezza di relazioni, tipica della cultura latino americana, conquista subito tutta l’aula. La Compagnia esulta. Arrivano messaggi di congratulazioni, preghiere e auguri da tutte le parti del mondo.
La visita del papa
Il 24 ottobre è un altro giorno in cui che entrerà nella storia: papa Francesco visita i congregati. Un incontro che inizia con l’ordinaria preghiera quotidiana della congregazione e che continua con un discorso ufficiale tenuto dal pontefice e indirizzato alla Compagnia (puoi scaricarlo qui) e poi una sessione riservata di domande e risposte libere.
Nel corso dell’incontro, papa Francesco fornisce tre indicazioni su come i gesuiti possono aiutare la Chiesa. Il ministero della consolazione, lo sguardo della misericordia che nasce dalla Croce e “fare il bene di buon animo sentendo con la Chiesa”, come era solito dire Ignazio.
La fase ad negotia
Durante la fase ad negotia, la congregazione elabora alcuni documenti che orienteranno la compagnia nel prossimo futuro. Questi documenti possono prendere la forma di un decreto, proporre delle raccomandazioni o dare un mandato al padre generale, oppure possono rinviare la questione al “governo ordinario”. Il metodo seguito per discutere insieme è quello della conversazione spirituale.
L’elezione del consiglio
Il 31 ottobre, durante la sessione mattutina, il padre generale ha comunicato alla congregazione generale la nomina di una parte del suo Consiglio. P. Sosa ha introdotto una nuova figura chiamata “consigliere generale per il discernimento e la pianificazione apostolica”. Questo nuovo incarico nasce in risposta alla richiesta di tenere alta l’attenzione alla missione rispetto alle questioni ordinarie del governo centrale. Il suo ruolo principale sarà quello di sistematizzare il lavoro di pianificazione apostolica e di facilitarne la valutazione da parte del consiglio del padre generale.
Dei dodici nomi indicati dal padre generale, quattro svolgeranno per la prima volta il servizio in curia generale (Assuad, Dardis, D’Cunha, Paul), quattro hanno fatto parte del consiglio per un periodo da uno a quattro anni (Kot, Magadía, Marcouiller, Masawe), e quattro hanno almeno otto anni di esperienza (Barrero, D’Souza, Huang e Rodríguez). Lo scopo è quello di garantire continuità operativa al governo senza rinunciare alla novità dei nuovi arrivati. I quattro consiglieri generali con almeno otto anni di servizio nel consiglio sono stati nominati per un periodo di due anni. La configurazione non è ancora definitiva, dato che è in corso la riorganizzazione delle Province e dunque non è escluso che possano verificarsi dei cambiamenti in futuro.
Il 4 novembre la congregazione generale si è riunita per eleggere gli assistenti “ad providentiam”. Nel tardo pomeriggio, il padre generale ha comunicato a tutta la Compagnia che gli assistenti ad providentiam eletti sono:
P. Douglas Marcouiller (UCS), eletto anche come ammonitore
P. Fratern Masawe (AOR)
P. Vernon D’Cunha (BOM)
P. John Dardis (HIB)
P. Antoine Kerhuel (GAL), è stato nominato segretario della Compagnia di Gesù.
I decreti
L’11 novembre vengono approvati i decreti prodotti. Come previsto, non saranno molti.
Il più corposo riguarda la “vita e missione della Compagnia” è sarà un documento di carattere ispirativo. “Governance rinnovata per una missione rinnovata”. Un altro decreto, più tecnico, riguarderà un certo numero di decisioni hanno a che fare con i modi di procedere o l’organizzazione interna della Compagnia. Ci sarà inoltre un decreto che esprime il sostegno e la solidarietà con i compagni gesuiti e i loro collaboratori che vivono in zone di guerra o in situazioni pericolose. Se vuoi vedere come nasce un decreto, clicca qui.
I decreti saranno promulgati dal padre generale, non appena la revisione finale e la traduzione nelle diverse lingue sarà completa. La sua diffusione e la presentazione sarà attraverso il sito web della curia generale (sjweb.info).
La chiusura
Sabato 12 novembre la congregazione decreta ufficialmente la sua fine, avendo espletato tutti suoi compiti. Sono passati 41 giorni dal suo inizio. La data coincide anche con il compleanno di p. Arturo Sosa. Nel pomeriggio, si tiene la celebrazione conclusiva della congregazione 36, nella Chiesa di sant’Ignazio.Nella sua omelia, il nuovo generale conclude: “E adesso, andiamo a predicare il vangelo dappertutto” (qui il testo completo dell’omelia)