Roma. Padre Ripamonti: “Le periferie geografiche non diventino periferie umane”
In seguito agli scontri che in questi giorni hanno coinvolto un centro di accoglienza per migranti e rifugiati, a Tor Sapienza, alla periferia di Roma, il centro Astalli ha diffuso il seguente comunicato.
“Ancora una volta la città di Roma, mostra una ferita aperta. Ancora una volta una periferia della città da potenziale laboratorio di intercultura e integrazione si rivela invece coacervo di tensioni e degrado.
Prima a Tor Pignattara, poi a Corcolle, ora a Tor Sapienza. Sono episodi tristi che coinvolgono cittadini rifugiati e migranti insieme, vittime di una crisi economica che colpisce tutti trasversalmente.
È in quelle periferie che oggi si gioca una partita cruciale per il nostro futuro.
È necessario preparare il territorio ad accogliere. Per farlo bisogna creare occasioni di conoscenza, incontro e scambio tra cittadini e tra coloro che giungono in cerca di protezione perché in fuga da guerre e persecuzioni.
P. Camillo Ripamonti presidente Centro Astalli commenta così le ultime vicende: “È necessario pensare ad un’accoglienza che coinvolga tutta la città. Le periferie geografiche non possono e non devono diventare periferie umane. La realtà di questi giorni ci mostra come luoghi che potenzialmente sono laboratori di integrazione, in cui sperimentare forme nuove di convivenza, in cui provare a disegnare una città nuova a misura di tutti, se non adeguatamente supportate diventano polveriere pronte ad esplodere”.
Infine – conclude Ripamonti – il Centro Astalli crede che lavorando sulla conoscenza dei rifugiati e dei migranti si possa infliggere un duro colpo ai pregiudizi e alla paura di chi appare diverso e lontano.
Il dialogo interculturale e interreligioso sono vie da percorrere insieme per renderci una città migliore”.