Scuole. Il Rugby entra al Sociale e al Leone XIII
“Un progetto realmente innovativo volto a rilanciare la forza educativa dello sport”: è questo lo spirito con cui il rugby entra in due scuole dei gesuiti: l’Istituto Sociale di Torino e il Leone XIII di Milano. “Con la Federazione Italiana Rugby abbiamo condiviso un sogno: formare persone complete e uniche”, dichiara P. Vitangelo Denora SJ, Delegato dei Collegi per la Provincia. “Non solo buoni atleti o solo buoni alunni, ma buone persone che esprimano al meglio i loro talenti nello sport, nella scuola, nella vita. Saranno accompagnati da adulti attenti che li sapranno valorizzare e lavorare in sinergia per la loro crescita. Ci stiamo rendendo conto di come oggi in Italia lo sport sia sottovalutato, mentre deve invece rappresentare uno strumento per dare alle nuove generazioni valori importanti in ottica futura: questo avviene in altri Paesi dove i gesuiti hanno scuole e avvenne nel passato della storia dei Gesuiti italiani grazie al Petrarca Rugby. Abbiamo trovato nella Federazione un interlocutore che condivide questo progetto e, insieme, lanciamo questa Accademia e un Liceo Sportivo che sappiano mettere il ragazzo al centro del tutto per dargli una formazione eccellente dal punto di vista scolastico, sportivo e ancora di più umano”.
La prima delle nove nuove Accademie zonali under 18 istituite dalla Federazione Italiana Rugby è partita al Sociale di Torino lo scorso settembre, in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico, e si affianca all’apertura al Sociale del nuovo Liceo Scientifico a indirizzo sportivo.
L’accademia di Torino raccoglie trenta ragazzi – nati negli anni 1996, 1997 e 1998 – provenienti da Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta che ‘vivono’ l’Accademia, sfruttando in pieno tutte le risorse che la Scuola dei Padri Gesuiti e il Centro Sportivo annesso all’Istituto possono offrire.
Dei 30 ragazzi 6 frequentano il Liceo Classico o Scientifico dell’Istituto stesso, mentre gli altri seguono i loro corsi di studi presso gli Istituti superiori della città o della provincia: dagli istituti tecnici agli alberghieri, dai linguistici agli agrari, dagli artistici ai geometri.
Tutti, terminate le lezioni, si ritrovano al Sociale per proseguire gli allenamenti e per lo studio comune. La giornata tipo comincia prestissimo: sveglia alle ore 5.30, cui segue un’ora di attività fisica differente a seconda del giorno, colazione e poi lezione dalle 8.00 alle 13.30. Dopo il pranzo, allenamento dalle 15.00 alle 17.30, quindi studio dopo le 18.00, la cena e il meritato riposo. Il venerdì pomeriggio, i ragazzi tornano nei rispettivi club di appartenenza per disputare la prevista attività dei club durante il fine settimana.
Nel corso dell’anno è previsto, altresì,un campionato tra le varie Accademie, che ovviamente non interferisce con l’attività dei singoli club.
La stessa giornata tipo e lo stesso programma è seguito anche dai trenta ragazzi, provenienti da Lombardia, Emilia Romagna e Liguria, selezionati per l’Accademia del Leone XIII di Milano.
“Lo sport, fatto di prove e sacrifici, di gioie e delusioni, di traguardi da conquistare e sempre da rinnovare, è una grande scuola di vita sulla quale poter puntare per aiutare i giovani a costruire i loro progetti ma anche il loro senso di responsabilità, di appartenenza e di dedizione al prossimo”.
“L’esperienza già in atto si sta rilevando molto positiva”, dice P. Denora . “I ragazzi dell’Accademia sono un esempio per i loro compagni di classe. Un esempio di impegno, dedizione, lealtà, spirito di squadra. Vederli al mattino, prima di scuola, fare allenamento alzandosi alle 5.30 interroga i loro amici sull’importanza di una disciplina soprattutto interiore che li aiuti a seguire nella propria vita gli obiettivi che stanno loro a cuore. Interroga anche noi adulti su una gioventù che spesso giudichiamo ma che si rivela invece ancora capace di grandi e alti sogni”.