Scutari. In ricordo di Silvana, vera leader a fianco dei più poveri

Ha fondato e diretto ben sette case-famiglia per portatori di handicap nell’ambito del Progetto Speranza: Silvana Vignali, deceduta il 14 febbraio, all’età di 75 anni, ha giocato tutta se stessa nel volontariato in Albania e negli ultimi vent’anni ha saputo incarnare la vocazione missionaria da laica.
Da tempo sofferente per problemi cardiocicolatori, era tornata in Italia per le vacanze di Natale con la speranza, rimettendosi, di tornare a Scutari dove ha lavorato nell’ambito del Progetto Speranza.
Molti volontari della CVX e della LMS, oltre che a tanti gesuiti, hanno avuto modo di conoscere, collaborare e apprezzare la sua persona e il suo operato in favore degli ultimi più abbandonati. Donna animata da sempre da grande passione sociale, si è impegnata fin da giovane nelle lotte operaie della sua terra, assumendo dirette responsabilità sindacali e conseguendo successi riconosciuti e apprezzati da molti. Dopo parecchi anni di lontananza dalla pratica religiosa, ha vissuto una forte conversione evangelica che ai primi degli anni ’90 l’han portata a maturare una scelta vocazionale missionaria in Albania. Entrata con i campi del Progetto Speranza ha in breve maturato un progetto di solidarietà verso i portatori di handicap, fin ad allora relegati in un autentico lager, qual era il padiglione di psichiatria dell’ospedale di Scutari. Con la determinazione di una vera leader diede vita alla prima casa-famiglia cui seguirono, nell’arco di pochi anni, altre sei strutture organizzate con grande competenza professionale e nelle quali hanno trovato dignità, ricupero umano e gusto di vivere tanti assistiti. Con grande coraggio Silvana ha affrontato tutte le sfide legate alla gestione di queste case. Confidando sempre nella Provvidenza e attivandosi con notevole capacità organizzative, è riuscita sempre a ottenere i fondi necessari e a formare una bella équipe educativa e gestionale che l’ha affiancata e sorretta nel governo delle case-famiglia.
Silvana lascia un vuoto in Albania e in quanti l’hanno conosciuta anche in Italia, ma il suo esempio e la sua preghiera continueranno a ispirare e guidare i continuatori dell’opera di solidarietà da lei fondata.