Padova.Settimana degli scolastici
Da giovedì 4 a domenica 6 novembre, trentatré scolastici italiani provenienti da molte città d’Europa si sono ritrovati a Padova per il consueto incontro annuale.
Al di là dei momenti informali e delle sessioni di lavoro, questo incontro è stato l’occasione per pregare insieme sulla vita di comunità e sulla missione, rilette alla luce della Scrittura e dei padri fondatori, con le meditazioni guidate da P. Gabriele Gionti e dai tre nuovi diaconi, Claudio Rajola, Francesco Citarda ed Emanuele Iula. Inoltre al posto del consueto ciclo di conferenze su un tema specifico, quest’anno si è scelto di fare un gioco di ruolo. I partecipanti sono stati invitati a giocare alla Consulta, creando in primo luogo il contesto in cui inserire il provinciale e il resto dei consultori. Così il primo giorno, guidati da p. Carlo Casalone, si è esaminata la situazione attuale, lo stato generale della provincia, i singoli settori apostolici, con i loro punti di forza e debolezza. Nel pomeriggio, invece, il prof. Mauro Magatti, preside della facoltà di sociologia di Milano, ha dato un quadro generale della situazione sociale e culturale europea, in riferimento al grande tema del desiderio.
Il giorno successivo dopo aver eletto il governo, tutti gli scolastici si sono riuniti in diversi gruppi di interesse apostolico, cercando di fare in modo che in ogni gruppo si avesse un rappresentante per ogni tappa della formazione. Il pomeriggio è stato dedicato al confronto fra i delegati dei diversi gruppi e la consulta, grazie a un dialogo partito da alcune considerazioni che il provinciale “ombra” ha fatto alle proposte ricevute. La mattina successiva è entrato in scena il “vero” provinciale, che ha ripreso i punti esposti, sottolineando alcuni temi centrali che hanno accomunato tutte le discussioni: innanzitutto, la collaborazione tra gesuiti, tema ritornato più volte proprio perché particolarmente sentito e sofferto. Così come la questione della collaborazione con i laici. Inoltre è stata ribadita la necessità di qualificare e di sviluppare le competenze, anche grazie all’apprendimento sul campo.