Siria. “Basta commercio armi, urgente la Conferenza di pace”, l’appello del Cep
E’ dedicata alla tragedia che si sta consumando in Siria la dichiarazione dei Provinciali della Compagnia di Gesù dell’Europa e Medio Oriente, approvata durante il loro incontro annuale, che si è tenuto a Roma dal 17 al 23 ottobre 2013.
Nella Dichiarazione sulla Siria si chiede:
alle parti in causa e alla comunità internazionale: “di cercare con urgenza un cessate il fuoco garantito da un’autorità internazionale; di stabilire una road-map per preparare un incontro di tutte le parti in conflitto; di convocare una conferenza di pace che raggiunga un accordo comune a salvaguardia della vita del popolo siriano”.
alle agenzie sociali e civili di preoccuparsi della “cura dei rifugiati, sia all’interno che fuori del paese (circa un quarto della popolazione), il bisogno di cibo, medicine e assistenza sanitaria, la liberazione dei detenuti e degli ostaggi e la riapertura delle scuole continuano a essere le necessità più impellenti”.
Si richiama inoltre “l’attenzione sulla necessità di riconoscere e identificare i veri interessi in gioco, sia a livello locale che regionale o internazionale, che, purtroppo, non sempre sono in sintonia con quelli del popolo siriano”. E si chiede di “fermare la fornitura e la vendita di armi a tutte le parti in conflitto”.
Si afferma che “Il rispetto per la dignità delle persone e dei diritti umani deve costituire il criterio e il principale punto di riferimento per qualsiasi aiuto materiale” e si esprime preoccupazione per “i maltrattamenti e la persecuzione delle comunità cristiane che vivono all’interno del paese”. “ Soluzioni che sostengono l’esilio o l’eliminazione di queste comunità sono inaccettabili. Intendiamo incoraggiare queste comunità cristiane e assicurare loro che possono svolgere un ruolo prezioso nelle loro società tramite la fedele testimonianza del Vangelo: un Vangelo che chiede pace, giustizia, perdono, comprensione e riconciliazione”.