Slovacchia. Sessanta anni di episcopato del cardinal Korec
Il 24 agosto il cardinale Ján Chryzostom Korec, gesuita, vescovo emerito di Nitra, in Slovacchia, ha celebrato 60 di episcopato. In una sua lettera personale il Papa Benedetto XVI gli ha espresso la propria gioia per questo anniversario definendolo “giorno memorabile”. Ricorda quindi “il suo ministero episcopale, svolto in modo esemplare durante tanti anni”, lodando la fedeltà del porporato. Ján Korec venne consacrato vescovo in clandestinità a soli 27 anni mentre infuriava la persecuzione comunista. Era il vescovo più giovane del mondo. Lavorò in fabbrica per nove anni, svolgendo la sua missione di sacerdote e di vescovo senza essere scoperto da nessuno. E’ il fratello di tutti. Arrestato nel 1960 rimase in prigione per dodici anni. L’esperienza più dura è stato l’isolamento. Era accusato di tradimento della patria. Tra le accuse quella della sua fedeltà al Papa. Un’accusa che riteneva un onore. Uscito di prigione gravemente ammalato, continuò a lavorare per guadagnarsi da vivere. Giovanni Paolo II lo creò cardinale nel 1991. Il cardinale Korec, che oggi ha 84 anni, è apprezzato e stimato da tutti per la sua coerenza e per la testimonianza della sua vita. Ma lui afferma: “Non mi attribuisco grandi meriti. Più gli anni passano, più vedo chiaro che tutto ciò che ha importanza appartiene alla grazia, cioè a Dio”.