Subiaco.Campo vocazionale 2011: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”

Al miracolo di giovani che prendono sul serio la loro vita e si domandano con generosità qual è il modo migliore per spenderla a lode di Dio, il Signore risponde con il miracolo, sempre antico e sempre nuovo, della sua fedeltà, che diventa luce per realizzare la promessa: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5).
Questo seme di novità è l’esperienza di cui sono stati protagonisti gli undici giovani, che da tutt’Italia hanno preso parte al corso vocazionale della Compagnia di Gesù, “Subiaco 2011”, dal 20 al 31 agosto. Età diverse, percorsi di vita e di fede più disparati, tutti però accomunati dall’unico desiderio di fare verità nella loro vita, fidandosi di quest’esperienza ormai collaudata da più di trent’anni che prevede l’ascolto della Parola di Dio, nell’alternanza di silenzio e condivisione e il il confronto personale con un accompagnatore spirituale per discernere più nitidamente le mozioni spirituali che lo Spirito suscita nel cuore.
Hanno accompagnato questo percorso quattro gesuiti: due Padri (Stefano Titta e Alessandro Manaresi), un fratello (Marco Ciavarella) e uno scolastico (Tiziano Ferraroni), ben integrati tra loro nel prendersi cura dei “discernenti”.
Il luogo in cui si è svolto il corso vocazionale è un convento francescano, gestito da tre giovani suore, situato a Subiaco (Roma), nelle cui vicinanze si trova la grotta che ha accolto il giovane S. Benedetto da Norcia nei suoi primi anni di discernimento. Sono già tre anni che la proposta vocazionale dei gesuiti italiani si è stabilita qui, in una terra attraversata da numerosi santi, il cui profumo si espande ancora oggi e accende il desiderio di Dio.
Quattro dei partecipanti sono orientati a chiedere l’ammissione al noviziato, altri continuano il loro cammino di discernimento: tutti hanno sperimentato una “terra di libertà”, dove si intuisce la via più vera per loro per continuare il cammino verso il Signore della vita.