Tirana. Pinocchio, il buon teatro non mente
Il 13 aprile 2011 è stato presentato a Tirana lo spettacolo “Pinocchio”. Hanno fatto da cornice il teatro “Shtëpia e oficerëve” di Tirana e un folto pubblico di alunni delle scuole elementari albanesi, con i genitori. Non si è trattato di una replica del “Pinocchio” dell’anno scorso, ma di una assoluta novità: gli attori erano 16 bambini delle prime classi delle scuole normali e 5 bambini portatori di protesi acustiche che il progetto MAGIS è riuscito a inserire nelle stesse classi.
È la prima volta che ciò accade in Albania. L’inserimento scolastico è stato possibile grazie alla disponibilità dei Presidi e delle insegnanti delle scuole albanesi ad accogliere alunni audiolesi, assistiti da tutors e logopediste del progetto MAGIS.
Il laboratorio teatrale ha favorito enormemente l’integrazione sociale di questi bambini. Tutti si sono divertiti lavorando insieme sul palcoscenico. Lo spettacolo è piaciuto per le musiche appropriate, i colori dei costumi, la varietà delle scene, la bravura degli attori. Già l’interpretazione di Pinocchio, affidata in alternanza a Igli, bambino non udente, e ad Adriano Bibaj, bambino normoudente, ha dato dinamicità all’azione dello spettacolo, mandando in delirio il numeroso pubblico delle scuole elementari di Tirana.
Altra novità quest’anno, è la regia, tutta albanese, affidata alla giovanissima Elma coadiuvata da due ragazzi nonudenti, Irena e Lorenci, usciti dal Collegio per non udenti di Tirana e ex attori nel primo spettacolo del progetto MAGIS “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare. Questo risultato è stato possibile grazie ad una adeguata formazione teatrale svolta da Tiziana Scrocca, attrice di teatro in Italia con grande esperienza in laboratori teatrali con minori disabili.
«La Preside della scuola “Skënder Çaçi″, professoressa Elenia Zadeja, che ha accettato Igli nella sua scuola mi ha confessato che è entusiasta di questo bambino, la cui presenza in classe ha un alto valore educativo e si è commossa nel vederlo recitare in modo così disinvolto», spiega Giuseppe Mazzini, coordinatore del progetto. «Ora speriamo – continua Mazzini – che il Ministero dell’Istruzione albanese, al termine dell’iniziativa MAGIS assicuri la sostenibilità del laboratorio teatrale integrato, facendosi carico dei costi, peraltro contenuti. Perché recitare per i bambini non udenti è un modo per esprimere il meglio di sé e per accrescere la propria autostima, mentre farli recitare vuol dire per Elma, Irena e Lorenci poter svolgere un lavoro, forse poco remunerativo ma molto gratificante».