Un nuovo anno di cultura al San Fedele, fra tradizione, qualità e innovazione
Presentata la programmazione culturale della Fondazione San Fedele, dei gesuiti di Milano
Si è svolta questa mattina a Milano, nella sede della Fondazione Culturale San Fedele, la conferenza stampa di presentazione delle attività culturali per la stagione 2018-2019.
A nome dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, ha portato un saluto introduttivo Andrea Minetto, che ha sottolineato come «le proposte della Fondazione Culturale San Fedele abbiano tutti gli ingredienti di una milanesità aperta a uno sguardo internazionale e riescano sempre a coniugare tradizione, qualità e innovazione». Minetto ha anche evidenziato alcune peculiarità del San Fedele che lo rendono spesso anticipatore nell’ambito culturale milanese, come «la multidisciplinarità, l’attenzione all’accessibilità delle proprie proposte, la formazione», e ha infine salutato con piacere la pubblicazione del Bilancio sociale della Fondazione, «uno strumento necessario per leggere l’impatto sul territorio, sul pubblico, sulla cultura».
Dal canto suo, il presidente della Fondazione (e direttore di Aggiornamenti Sociali), il gesuita padre Giacomo Costa, ha sottolineato come si vada consolidando, con il passare degli anni, «una caratteristica distintiva del San Fedele e della sua missione: il carattere poliedrico delle attività, che cercano sempre di far dialogare dimensione culturale, sociale e spirituale». Un esempio, ha spiegato, è la collaborazione che si è realizzata tra il Premio Artivisive per i giovani artisti, promosso dalla Galleria San Fedele, e la Fondazione Carlo Maria Martini, anch’essa attiva al San Fedele, che ha istituito il Martini Award all’interno dello stesso Premio (giovedì 20 settembre l’assegnazione dei premi e l’inaugurazione della mostra).
«Nonostante la crisi che in questo decennio ha investito in modo particolare le istituzioni culturali – ha aggiunto Costa -, il San Fedele non smette di crescere e innovare: l’ampliamento del Museo è in questo senso la novità più rilevante, ma mi piace citare anche il crescente successo della rassegna di musica elettronica Inner_Spaces e le numerose collaborazioni, alcune anche a livello internazionale, in cui è coinvolta Aggiornamenti Sociali».
Proprio a queste due realtà sono stati dedicati i due interventi successivi: quelli dei gesuiti Antonio Pileggi, responsabile di San Fedele Musica, e Giuseppe Riggio, caporedattore di Aggiornamenti Sociali. Per quanto riguarda Inner_Spaces (al via lunedì 1° ottobre la V edizione), Pileggi ha sottolineato che si tratta ormai di un evento di riferimento in ambito italiano (e non solo): «Di solito si ascolta musica elettronica nei club o nei grandi festival, mentre San Fedele Musica propone una stagione: questa continuità è una sfida che punta all’educazione all’ascolto e che si fonda su una programmazione molto curata». Quest’anno il programma prevede otto prime assolute e la novità delle “lezioni”, a ingresso gratuito, che precedono i concerti.
Giuseppe Riggio ha spiegato come Aggiornamenti Sociali, il mensile edito dalla Fondazione che nel 2019 entra nel 70° anno di pubblicazione, si configuri ormai non più solo come una rivista, pur prestigiosa e autorevole, ma come un soggetto inserito in reti e processi in ambito sociale e culturale. «Oltre ai vari fascicoli pubblicati mese dopo mese – in cui troverà tra l’altro spazio un approfondito Dossier sulle elezioni europee del maggio 2019 – Aggiornamenti Sociali proseguirà le collaborazioni che mettono al centro temi che riteniamo prioritari: tra gli altri, l’ambiente, la dignità e i mutamenti del lavoro, l’etica civile, il rapporto tra le generazioni».
È stato poi padre Andrea Dall’Asta, responsabile di San Fedele Arte e San Fedele Cinema, a illustrare quella che, per il San Fedele, è certamente la novità più rilevante di questo inizio di stagione: l’ampliamento del Museo San Fedele – Itinerari di arte e fede, ampliamento deciso anche per accogliere le straordinarie opere della Raccolta di Nanda Vigo. Si tratta di capolavori legati in particolare alla produzione del Gruppo Zero, una corrente artistica cruciale nell’Europa del Novecento. Tra le opere da oggi esposte nel Museo vi sono capolavori di Piero Manzoni, Lucio Fontana, Enrico Castellani, Otto Piene, Christian Megert.
«L’ampliamento – ha spiegato Dall’Asta – nasce da un’amicizia, quella con Nanda Vigo, da una rete di relazioni e dall’amore per la cultura, aldilà di qualunque rendiconto di carattere commerciale. E si situa nel binomio tra arte e fede che caratterizza tutto il percorso del Museo. Riteniamo che queste opere di arte contemporanea siano testimonianza di una ricerca che è spirituale in quanto profondamente e autenticamente umana, una tensione verso l’assoluto». Dall’Asta ha poi brevemente illustrato le altre principali mostre in programma nella Galleria San Fedele, senza dimenticare anche l’attività di San Fedele Cinema, il cui fiore all’occhiello resta lo storico Cineforum che, seppure in un tempo di crisi del settore, è ancora frequentato da 800 abbonati.
In conclusione, padre Costa ha evidenziato lo sforzo che, negli ultimi due anni, «la Fondazione ha compiuto per perseguire una comunicazione più unitaria ed efficace delle tante cose che succedono al San Fedele e per trasmettere meglio il senso della nostra mission: sono stati introdotti o rinnovati alcuni strumenti comunicativi (San Fedele Calendar, San Fedele Incontri), è stata pubblicata la prima edizione del Bilancio sociale (con l’idea di evolvere verso un Bilancio di sostenibilità), è in preparazione un nuovo sito che trasmetta in modo ancora più efficace l’anima del San Fedele».