Ungheria, il progetto dei gesuiti per i rom di Arló

I gesuiti ungheresi hanno aderito a un’iniziativa volta ad aiutare le famiglie delle aree sottosviluppate. La missione a cui la Provincia ungherese della Compagnia di Gesù sta dando il suo contributo è stata lanciata dalle suore francescane in un villaggio chiamato Arló nel nord-est dell’Ungheria. Il progetto è sostenuto dall’iniziativa “Ristrutturazione dei villaggi” del Ministero degli Affari Interni.

Il villaggio si trova nella zona montuosa di Bükk. Durante l’era socialista prima del 1990,  ha sofferto a causa dell’industrializzazione, e, dopo la transizione, con la crisi dell’industria pesante molte persone hanno perso la fonte del loro sostentamento. Tra di loro c’è soprattutto la comunità rom del villaggio, che costituisce il 60 per cento dei 3700 abitanti del villaggio.

Le difficoltà occupazionali sono dovute anche ai problemi educativi e a quella che viene definita “segregazione spontanea”: la scuola elementare di Arló ha 360 alunni tutti rom, perché i genitori non rom portano i loro figli in un’altra scuola. Le suore francescane hanno già contribuito molto ad aiutare i bambini, che spesso non terminano nemmeno la scuola elementare.

Negli ultimi anni, cinque giovani rom locali sono stati ammessi al liceo gesuita di Miskolc, chiamato localmente “Jezsu”. «Anche se il liceo è diventato un’istituzione d’élite, grazie alla sua missione apostolica e alla sua vicinanza alla problematica zona residenziale di Avas, è importante svolgere un lavoro missionario», sottolinea il vicepreside della scuola, Balázs Velkey.

I gesuiti hanno aderito ad un’altra iniziativa sociale, collaborando con le suore francescane e con il Servizio di Carità ungherese dell’Ordine di Malta, il cui vice presidente Miklós Vecsei, in qualità di commissario ministeriale per la riqualificazione, è responsabile anche delle questioni relative ai Rom. I gesuiti saranno responsabili di Arló nel programma “Riqualificazione dei villaggi”. Il progetto comprende a oggi più di 60 insediamenti ed è coordinato dal commissario ministeriale. I gesuiti saranno rappresentati da Balázs Velkey come coordinatore, che passerà un giorno alla settimana nel villaggio. L’obiettivo è che anche i bambini provenienti da ambienti svantaggiati possano assumersi la responsabilità del proprio futuro e  abbiano un futuro migliore dei loro genitori. Anche padre Arló Ferenc Kiss SJ, che prima lavorava con il Servizio dei Gesuiti per i rifugiati, passerà due giorni alla settimana nel villaggio. I gesuiti avranno altre due persone che lavoreranno nella zona, dove per prima cosa valuteranno i bisogni della comunità locale, al fine di elaborare un piano di riqualificazione.