Zimbabwe.Istruzione e diamanti: un appello a condividere le risorse
Della ricchezza delle risorse naturali e umane dello Zimbabwe devono beneficiarne i poveri del paese e non soltanto l’élite. E’ quanto affermano i gesuiti dello Zimbabwe. Il loro appello per una più equa distribuzione delle risorse ha trovato eco nella lettera pastorale pubblicata in dicembre dalla Conferenza Episcopale dello Zimbabwe, nella quale i vescovi hanno affermato che tre mesi dopo le elezioni di luglio “non c’è evidenza di prospettive di miglioramento in quei settori dello Zimbabwe che sperano una vita migliore”. In un articolo su Jesuits and Friends, P. Roland von Nidda SJ parroco di St. Peter’s Kubatana, in Zimbabwe, afferma che la ricchezza delle risorse del paese comprende “le persone più istruite dell’Africa, le miniere di diamanti più vaste al mondo e il secondo deposito di platino del mondo. Ma ben poco di queste ricchezze raggiunge la massa dei poveri”. Nell’articolo P. von Nidda sottolinea che il tasso di povertà è di circa il 70%, la disoccupazione è all’80% e il divario tra ricchi e poveri è tra i più alti del pianeta. Fino al 1978 lo Zimbabwe faceva parte della Provincia inglese della Compagnia di Gesù e il Jesuit Missions dell’Inghilterra continua a sostenere i gesuiti che lavorano nel paese. Nel suo articolo P. von Nidda illustra le iniziative intraprese dai gesuiti negli ultimi cinquant’anni, in particolare quelle per “offrire opportunità educative ai giovani zimbawiani economicamente svantaggiati e che altrimenti avrebbero bighellonato per la strada senza alcuna opportunità di futuro”.