Liberi per amare

Con la sua ultima pubblicazione dal titolo Liberi per amare. Meditazioni sulla Passione, edita dalle Edizioni Dehoniane di Bologna, Nicolò Mazza SJ propone un ulteriore sussidio per la preghiera, nel tentativo di rendere sempre più familiare al vasto pubblico la frequentazione della Parola di Dio secondo lo stile proprio della spiritualità ignaziana. Pur nascendo come una pratica devozionale, la Via Crucis non può essere compresa semplicemente come una devozione popolare. Secondo l’Autore, essa esprime l’essenza stessa dell’esperienza cristiana e le esigenze radicali della sequela Christi: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua». Strappando questa forma di preghiera da una cornice a volte troppo sentimentalista, Nicolò Mazza ha voluto proporne uno svolgimento sapiente, in cui la Parola, attraverso la trama delle parole e dei silenzi, nell’alternarsi del canto, dell’incedere processionale e del sostare riflessivo e meditativo, ritrovasse dignità e spessore spirituale.

La Via Crucis può diventare allora un vero e proprio itinerario biblico in cui Parola e preghiera possano avere una giusta collocazione nel cammino del credente che si prepara a entrare nel mistero pasquale. Per facilitare questo processo e mettere in luce i fondamenti biblici e spirituali della Via Crucis, l’Autore ha voluto accostare lo schema classico di questa “preghiera” molto nota con il metodo antico, e meno conosciuto, della Lectio Divina, articolando i passaggi della prima secondo le tappe proprie della seconda.

La Via Crucis, così biblicamente riscoperta come cammino e sequela, come esodo dalla schiavitù alla libertà o come passaggio, attraverso il mistero della croce, dall’esilio terreno alla Terra Promessa, potrà diventare così un vero e proprio esercizio spirituale, una scuola di preghiera nutrita dalla Scrittura, un modo fecondo per ravvivare in noi il desiderio di essere sempre più conformi al Cristo umile e povero, che «pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono» (Eb 5, 8-9).