Giancarlo Pani
Giona
Il libro di Giona è un capolavoro biblico di altissimo livello per la novità che contiene: novità tradizionale quanto si voglia, e tuttavia rivoluzionaria, per la fermezza con cui coglie in contropiede le dottrine convenzionali (in particolare il nazionalismo religioso). L’autore è polemicamente insoddisfatto di un blocco di risposte che si considerano tradizionali e sente il bisogno di rovesciarle, per recuperarle solo dopo un ribaltamento radicale. La direzione verso cui guarda è l’avvenire e non il passato. Egli asciuga le polveri bagnate delle antiche profezie per restituirle all’originaria potenza esplosiva.
Così si dimostra quanta strada in una direzione inattesa – che è quella del Nuovo Testamento – l’autore abbia osato percorrere camminando a lungo e controcorrente. Il libro si trova proiettato in avanti. Si comincia con la professione di fede di Giona (1,9), dalla quale trapela una fierezza fuori proposito, amaramente ridicola, dato il contesto. Poi l’esultante baldanza con cui è pronunziato l’oracolo contro Ninive e l’attesa «golosa» di vedere Ninive distrutta. C’è soprattutto la dichiarazione sui motivi della fuga, e la conseguente e nuova dichiarazione di fede, con lo stato d’animo che vi si rivela: Giona rimprovera al Signore di essere «un Dio misericordioso… che si pente del male minacciato»(4,2); e conseguentemente incapace di rispettare le ragioni dell’esclusivismo nazionalista. La misericordia di Dio non guarda in faccia a nessuno; Giona invece esibisce una faccia – un’identità di gruppo – contro cui nemmeno Dio può nulla.
Di qui il sottotitolo del libro, «Il profeta tradito da Dio», che non può non meravigliare. Dio non tradisce mai nessuno. Eppure, questo è il vero titolo del libro. Nel pensiero di Giona, il perdono divino ai niniviti è un tradimento della sua missione di profeta e uno stravolgimento dell’Alleanza. Il Dio misericordioso con tutti è un affronto a Israele e alla dignità del popolo eletto. Perciò il profeta – come si vedrà al termine del testo – è tragicamente esacerbato: Dio, il suo Dio, lo ha tradito…
L’ultima parte del testo riguarda il Nuovo Testamento: Gesù conosce bene il libro di Giona a cui si ispirano diverse pagine dei Vangeli, in particolare alcune parabole. Per quanto paradossale, l’unico profeta a cui Gesù paragoni se stesso e la sua missione è Giona. Perché il libro è una profezia della misericordia di Dio…