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Genova. CVX e MEG con LIBERA per le vittime di mafia

Partire dal cambiamento di ciascuno, per liberare il paese dal cancro della mafia: è su questo filo che si è svolta, il 17 marzo, anche a Genova, la XVII Giornata della Memoria delle vittime di Mafia e per la legalità, organizzata da LIBERA (di cui la CVX e la LMS sono soci a livello nazionale).
Per le comunità del MEG e della CVX di Genova è stata l’occasione per fare, nelle settimane precedenti, un cammino di approfondimento circa l’attività di LIBERA. È stato preso in esame il fenomeno mafioso, in generale e in Liguria, e si è cercato di capire cosa, nel loro piccolo, anche gli adolescenti, alla loro età, possono fare per contribuire a consolidare una prassi anti-mafiosa e cominciare a fare “scelte di campo”. Il percorso era già iniziato l’estate scorsa, nel campo estivo con LIBERA a Castel Volturno, sui campi confiscati alla Camorra, e continuerà con il campo estivo a Scampia.
MEG e CVX-giovani hanno partecipato alla manifestazione del sabato mattina. L’intensa giornata ha avuto inizio con il raduno dei partecipanti a Piazza della Vittoria. La stragrande maggioranza erano giovani provenienti da varie parti d’Italia. Poi si è preso parte alla grande processione verso il porto antico durante la quale particolarmente rilevante è stata la lettura di ogni nome delle quasi 900 vittime di mafia. Un lungo, interminabile, commovente elenco a cui è seguito l’appassionato discorso di Don Ciotti di cui riportiamo uno stralcio.
“La vera memoria è impegnarci di più tutti. Vogliamo non solo sentire le parole, ma vederle tradotte. Il cambiamento ha bisogno oggi più che mai di ciascuno di noi. La democrazia ci offre due doni, la dignità umana e la giustizia, ma la democrazia non starà mai in piedi senza l’impegno e responsabilità. Noi chiediamo a Stato e Istituzioni di assumersi fino in fondo le proprie responsabilità, ma anche a ciascuno di noi di essere coerenti. Sono una merda i mafiosi, sono nessuno, lo diceva Peppino Impastato, ma il vero problema è la zona grigia, perché la forza della mafia sta nelle alleanze”.
“La forza delle mafie sta fuori dalla mafia”, ha aggiunto Ciotti. “Forza amici, non è possibile che da 150 anni parliamo di mafia, ne parlano tutti, ma poi a impegnarsi non sono tutti. Il problema è la zona grigia, sono le facce da angelo, coloro che fanno dei bei discorsi, poi dall’altra parte i loro interessi non sono a servizio del bene comune. Tocca a noi, è un problema di democrazia nel nostro Paese”. Parole che continuano ad alimentare la riflessione e il dibattito nei gruppi e nei cammini di MEG e CVX.

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