Siria. La solidarietà dei gesuiti agli sfollati
Ad Aleppo, in Siria, i gesuiti stanno assistendo 500 famiglie fuggite dalle aree degli scontri. Altre sono assistite a Damasco e in un centro poco fuori Homs. E’ un’iniziativa autorizzata dal governo siriano che si avvale della collaborazione di volontari cristiani e musulmani. Un messaggio di pace, quest’ultimo, che accompagna un gesto di solidarietà verso chi è stato più sfortunato e che si contrappone a quanti in questo momento stanno soffiando sul fuoco dell’intolleranza e delle differenze. In una conversazione con l’agenzia missionaria, Misna, Padre Peter Balleis, direttore del JRS, il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, racconta l’impegno profuso dai religiosi in Siria e di progetti che, seppur piccoli rispetto alle attuali necessità, recano non soltanto aiuto ma anche significativi messaggi di dialogo. Si tratta di un’azione umanitaria tesa ad alleviare le sofferenze di numerose famiglie che a causa delle violenze hanno dovuto lasciare i luoghi di origine. Secondo stime correnti rifugiati e sfollati interni sono circa mezzo milione, in gran parte provenienti da Homs, uno dei centri dove il confronto tra forze dell’opposizione armata e truppe governative è divenuto più acceso nonostante il piano di pace dell’ex-segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan.