Perù. Monsignor Barreto a Popoli: “Una bara per il vescovo”
Minacce telefoniche a due dipendenti dell’arcivescovado e un avvertimento: «Anche il vescovo si deve comprare una bara». Accade a La Oroya, in Perù. Le minacce sono indirizzate all’arcivescovo Pedro Barreto, gesuita, intervenuto pubblicamente contro le fabbriche che inquinano e diffondono morte. La Oroya, 33mila abitanti, deve infatti la sua triste celebrità a una fonderia che 90 anni fa iniziò a spargere nell’ambiente fumi e polveri inquinanti. Secondo un rapporto del Blacksmith Institute, ente specializzato in studi ambientali, nel 2007 La Oroya era la sesta città più inquinata del mondo e quella più inquinata di tutta l’America Latina. Poi un rapido miglioramento, grazie all’interruzione delle attività. Ora però la Doe Run Perù, colosso Usa, vorrebbe riaprire i battenti della fabbrica, senza alcuna garanzia di rispetto dell’ambiente. Contro questa eventualità si è scagliato l’arcivescovo Pedro Barreto, in particolare in una lettera pubblicata a fine febbraio, ricevendo in cambio minacce di morte. Popoli lo ha intervistato.