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Padre Generale. “Con Francesco, un fratello tra fratelli”

In una lettera scritta a tutta la Compagnia il 31 luglio scorso, il Padre Generale parla dell’incontro dei gesuiti con il Papa nella Chiesa del Gesù di Roma in occasione della festa di S. Ignazio. In essa dice tra l’altro.

“Abbiamo vissuto anche delle sorprese e dei momenti che ci hanno toccato nel più profondo del cuore:

1. la semplicità dell’incontro, dall’inizio alla fine: un Fratello tra fratelli.

2. il modo con cui Francesco celebra l’Eucaristia, senza alcuna enfasi, ma piuttosto con uno stile raccolto, meditativo, di colui che è in contatto con il Mistero. Uno stile che, a noi gesuiti, è familiare.

3. dopo aver acceso un cero votivo a S. Ignazio, il Papa ha chiesto anche di recarsi all’altare di S. Francesco Saverio, di cui nell’omelia aveva evocato gli ultimi momenti sull’isola di Sanciano. Sono certo che, davanti all’altare del Santo, ha pregato perché lo zelo apostolico della Compagnia non diminuisca mai e continui a sostenere lo zelo di molti altri nella Chiesa.

4. la più grande sorpresa è stata forse il suo desiderio, personale e carico di tenerezza, di visitare la tomba del P. Arrupe. Il Santo Padre ha pregato, deposto un mazzo di fiori e accarezzato in due occasioni la pietra e l’effigie. E’ stato un momento intenso di preghiera profonda e di gratitudine, in cui si leggeva il desiderio di non allontanarsi di là.

Il Papa Francesco ha conosciuto personalmente Francesco Saverio e Arrupe: S. Francesco Saverio per empatia spirituale e desiderio missionario; Arrupe, attraverso incontri e scambi in tempi difficili e attraverso quella comunione interiore che si stabilisce tra persone che hanno penetrato profondamente lo spirito ignaziano.

L’omelia era articolata così come piace a noi gesuiti: una lettura biblica, spirituale, ignaziana ed ecclesiale dei testi del giorno, facendo emergere gli aspetti centrali del nostro fondatore.

L’esperienza è stata del tutto simile a quella di tutti coloro che incontrano Papa Francesco. All’unisono con i giovani di Rio de Janeiro, possiamo dire: Abbiamo visto e ascoltato il nostro Fratello Francesco e ci sentiamo più vicini al Nostro Signore Gesù e al suo vicario Pietro”.

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