Vaticano. Un passo avanti per Matteo Ricci
I risultati del processo diocesano per la beatificazione di Padre Matteo Ricci sono stati consegnati alla Congregazione per le Cause dei Santi il 10 gennaio. Lo ha annunciato mons. Claudio Giuliodori, amministratore apostolico della diocesi di Macerata, città natale del Ricci, nel corso della presentazione di un libro su Armida Barelli, fondatrice della Gioventù Femminile di Azione Cattolica, che sentì, anche lei, la spinta per la missione nel paese asiatico. Con la consegna dei documenti a Roma è ufficialmente chiusa la fase diocesana per la beatificazione del Ricci, il gesuita, missionario in Cina, nato a Macerata nel 1552 e morto a Pechino nel 1610, figura molto cara anche a Papa Francesco. Secondo lo storico maceratese Filippo Mignini la frase con la quale il Papa si presentò subito dopo l’elezione a pontefice (circa la sua provenienza “dalla fine del mondo”) è proprio una citazione del gesuita marchigiano che spese la sua vita per la missione in Cina. Per mons. Giuliodori questa causa di beatificazione si inserisce anche nel contesto delle “sfide che attendono la Chiesa in Cina. Mi auguro che con l’input di Papa Francesco ci sia una spinta all’evangelizzazione e al dialogo con la Cina”.