Afghanistan. Rapito padre Alexis Prem Kumar del Jrs
Padre Alexis Prem Kumar, in Afghanistan da 4 anni come direttore della sezione locale del Servizio dei Gesuiti per i rifugiati (Jrs -Jesuit Refugee Services), è stato rapito il 2 giugno pomeriggio a 5 km da Herat. La conferma dal portavoce del Ministero afghano degli Affari esteri, che assicura piena collaborazione nelle ricerche. Silenzio e riservatezza per garantire quanti lavorano sul territorio chiede il Servizio dei Gesuiti per i rifugiati, che sgombra il campo dalle ipotesi fatte finora dalla stampa a partire dalla dinamica del rapimento. Gabriella Ceraso ha intervistato per Radiovaticana James Stapleton, direttore comunicazioni del Jrs:
R. – Il direttore Prem Kumar stava facendo una visita, come fa periodicamente, ai progetti di Jrs vicino a Herat, nella mattina di ieri. Aveva appena finito la visita, stava uscendo ed è stato sequestrato. Non abbiamo molte informazioni. L’unica cosa che sappiamo è che non è stata usata violenza, che queste persone sono arrivate e l’hanno preso. In questo momento siamo in contatto con tutte le autorità competenti. I progetti sono stati sospesi per ragioni di sicurezza, sia per gli sfollati sia per le persone che lavorano con il Jrs. Vedremo.
D. – Sono circolate sulla stampa ipotesi che legano quanto accaduto a precedenti atti di violenza intorno al Consolato indiano: che ne pensate?
R. – In realtà, non lo sappiamo e non vorremmo fare speculazioni senza informazione concrete. La speculazione non aiuta nessuno.
D. – Il direttore era in Afghanistan, ma era stato anche già in Sri Lanka e in altre parti del mondo?
R. – In passato, aveva incominciato a lavorare per noi dieci anni fa, nel sud dell’India, nel Tamil Nadu, con i rifugiati dallo Sri Lanka. Precedentemente, la nostra presenza voleva aiutare i rifugiati nel rafforzare la formazione.
D. – Quanti progetti e che cosa, nello specifico, fanno i Gesuiti nella zona?
R. – Abbiamo tre tipi di progetti in Afghanistan e sono progetti di formazione a vari livelli. C’è la formazione professionale, la formazione tecnica e la formazione primaria e secondaria. Il focus è sostanzialmente sulla formazione dei professori. Sono circa 7 mila le persone che beneficiano di questi progetti.
D. – Il vostro auspicio e anche le vostre speranze, in questo momento quali sono?
R. – Faremo quello che ci dicono di fare e speriamo che Padre Kumar sia liberato il più presto possibile, sano e salvo, e che possiamo continuare a fare bene quello che stiamo facendo: aiutare i rifugiati.