Scuole. Dalla Cina con stupore
242 studenti, 16 professori, più di 9000 km percorsi, 9 giorni di viaggio…. questi i numeri sintetici del viaggio a Pechino che i maturandi delle scuole della rete Gesuiti Educazione hanno affrontato dal 28 ottobre al 5 novembre scorsi. Questo viaggio “sulle orme di Matteo Ricci” è una tradizione ormai consolidata che si ripete con successo da diversi anni e che porta i nostri maturandi a incontrare e confrontarsi con un mondo sconosciuto e diverso, ma ricco di spunti.
“Siamo partiti per questo viaggio con informazioni limitate, tante speranze, tanti dubbi e pregiudizi, ma con, sotto sotto, una buona dose di curiosità”, racconta uno dei partecipanti del Leone XIII. “La nostra pazienza e buona volontà sono state messe a dura prova da tempistiche di viaggio non comuni, che molti di noi affrontano per la prima volta. Il primo “trauma” è stato proprio il contatto con la gente, che faticava a comprenderci per l’inglese diffuso a malapena e per la naturale diffidenza che emerge nell’affrontare il diverso; senza contare il confronto con una tradizione culinaria che non assomiglia in alcun modo alla nostra esperienza”. “Sotto un cielo ovattato ci immaginavamo di trovare un’unica bolgia di vetture e anime, pronta a inghiottirci nella sua frenesia”, racconta uno studente del Massimo. “E invece, appena usciti dall’aeroporto… ci ha avvolto il fragoroso silenzio di 20 milioni di anime”.
Tra le diverse tappe dell’intenso viaggio, anche la visita ai principali templi tibetani di Pechino, alla tomba di padre Matteo Ricci, l’incontro con l’ambasciatore italiano in Cina, nonché l’escursione sulla Grande Muraglia.
“Quella della visita alla Grande Muraglia”, raccontano gli studenti di Torino, “è stata una giornata che ci ha posto di fronte alcune sfide: esempio più eclatante è stato vedere in quale impensabile impresa i popoli del passato si siano cimentati con la costruzione di questa immanente opera, pensando che per noi è stata una sfida già soltanto il fatto di percorrerla in una giornata, poi, nebbiosa e fredda”.