Scuole. “Francesco, ma tu volevi fare il Papa?”: l’incontro diventa un libro
Fa riflettere, sorridere e commuovere. “Francesco, ma tu volevi fare il Papa?” è il libro in cui gli studenti delle scuole dei Gesuiti rivolgono direttamente al Papa le loro domande, i loro dubbi, le loro riflessioni attraverso pensierini, temi e disegni. Il libro edito dalle edizioni San Paolo, uscirà in edicola proprio la settimana di Natale, accompagnato dal numero di Famiglia Cristiana che lo presenterà in un ampio articolo.
Era il 7 giugno 2013 quando, nell’aula Paolo VI in Vaticano, papa Francesco, da pochi mesi eletto al soglio pontificio, primo papa gesuita della storia, ha incontrato in un’udienza speciale le scuole dei Gesuiti d’Italia e Albania, insieme a alcuni rappresentanti di altre presenze educative significative della Compagnia di Gesù come le scuole di Fe y Alegria d’Italia, il centro Schuster di Milano e i movimenti giovanili “ignaziani
Il clima familiare dell’incontro, tra un Papa gesuita e le scuole della rete ignaziana, ha tolto di mezzo ogni filtro, spiazzando la platea, i giornalisti e gli stessi organizzatori. “Non abbiamo difficoltà ad ammetterlo”, dichiara padre Vitangelo Carlo Maria Denora SJ, delegato per le scuole dei gesuiti d’Italia e Albania, “quando il Santo Padre decise di andare a braccio, chiedendoci di fare lo stesso, venne un brivido sulla schiena sia a noi, che ci stavamo preparando all’evento da mesi, sia ai nostri interlocutori della Curia pontificia, abituati a protocolli definiti anche nei minimi dettagli. Ma durò un attimo, perché papa Francesco e i nostri giovani trovarono subito una straordinaria sintonia e si respirò aria di casa. Il resto, appunto, è ormai storia”.
Ecco, proprio quella storia oggi si cerca di ripercorrerla nel libro in uscita. “Francesco, ma tu volevi fare il Papa?” è il racconto dal di dentro di un incontro che ha rappresentato la tappa principale di un cammino bello e importante: se per i giornali, infatti, c’è stata “solo” l’udienza del 7 giugno, il lavoro con i ragazzi era in realtà iniziato molto prima, chiedendo agli studenti delle scuole dei Gesuiti di rivolgere direttamente al Papa le loro domande, i loro dubbi, le loro riflessioni attraverso pensierini, temi e disegni.