Milano. Legalità e diritti umani alla prima cogestione del Leone XIII
Nella giornata di eventi organizzati dagli studenti la proiezione del film “Un eroe borghese”, tratto dal romanzo omonimo di Corrado Stajano che narra la drammatica storia di Giorgio Ambrosoli, il liquidatore della Banca Privata Italiana, barbaramente assassinato nel 1979 da un killer della mafia, e l’incontro con Annalori Ambrosoli, la vedova dell’«eroe borghese»
Il giorno 4 febbraio 2015 rimarrà una data memorabile nella storia del Leone XIII. Per un giorno i ragazzi del liceo, classico e scientifico, hanno annullato tutte le lezioni e si sono organizzati una giornata di dibattiti, incontri, workshop. Libri sotto i banchi, in cattedra ospiti esterni e studenti. La formula concordata è stata quella della cogestione, che significa eventi organizzati dagli studenti ma autorizzati da professori, preside e rettore. La prima parte della mattinata ha visto tutte le classi riunirsi nel teatro della scuola per assistere alla proiezione del film “Un eroe borghese”, tratto dal romanzo omonimo di Corrado Stajano che narra la drammatica storia di Giorgio Ambrosoli, il liquidatore della Banca Privata Italiana, barbaramente assassinato nel 1979 da un killer della mafia.
I liceali hanno invitato Annalori Ambrosoli, la vedova dell’«eroe borghese» Giorgio, che dopo la proiezione del film si è fermata in aula magna a parlare con gli studenti di legalità, corruzione, Stato. Nella seconda parte della mattinata gli studenti si sono distribuiti tra molteplici attività: tra queste, un workshop sulla pena di morte, con proiezione del film “Dead man walking” un mini corso di fotografia; un focus sul business lawyer; una lezione di Primo Soccorso; una esercitazione di fumetto; la progettazione di una app. A condurre queste attività tanti e qualificati relatori/conduttori, tra cui professionisti, artisti, volontari. Di questi alcuni sono genitori di studenti e docenti dei Licei, altri… gli stessi studenti: un ragazzo di V Scientifico, ha tenuto, ad esempio, una lezione di robotica.
Come ha sottolineato il preside del Liceo, Vincenzo Sibillo, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera: «È stata novità assoluta per la nostra scuola. Le perplessità iniziali sono state poi superate. Dopo un primo confronto eravamo tutti a favore. Il programma presentato dagli studenti è stato approvato senza correzioni o modifiche. I ragazzi hanno proposto, organizzato e gestito la giornata di eventi, dagli inviti al servizio d’ordine». Eh si, proprio loro, i ragazzi, sono stati i grandi protagonisti della giornata. Con grande impegno e dedizione hanno mostrato una profonda maturità nell’organizzare una giornata che va sicuramente riproposta negli anni avvenire: una giornata all’insegna della creatività ma anche dell’impegno sociale e civile. Umanizzare, sensibilizzare, mettersi in gioco, riflettere, creare: è stato forse questo il paradigma attraverso cui si potrebbe declinare l’intero svolgimento della cogestione. Un paradigma perfettamente ignaziano in cui ad essere coinvolta è tutta la persona in tutte le sue dimensioni.