Seveso. “Prove d’orchestra” per i responsabili ignaziani
Si è concluso a Seveso il percorso Prove d’orchestra, un cammino formativo alla responsabilità e alla collaborazione tra laici e gesuiti, in ordine alla missione
Il senso della missione è stato approfondito alla luce degli Esercizi Spirituali, in due moduli di tre giorni ciascuno (novembre 2014 e aprile 2015). I corsisti sono stati seguiti, nel tempo tra le due tappe formative, da un’equipe di Accompagnamento apostolico. Così ciascuno ha potuto essere affiancato nella rilettura della propria attività apostolica e dei processi relazionali, organizzativi e gestionali in atto nell’opera in cui è impegnato.
Nell’ultima tappa, conclusasi il 26 aprile scorso, la meditazione del Re eterno ha consentito a ciascuno di riflettere e pregare sulla chiamata che gli è stata rivolta, sia personalmente sia in forza del proprio coinvolgimento in una comune missione. Uno spazio consistente è stato dedicato a interrogarsi sul significato dell’ignazianità, esaminandone le implicazioni a livello non solo personale, ma anche organizzativo e istituzionale.
Ascolto della Parola, preghiera personale, lettura di testi di riferimento della Compagnia, confronto in piccoli gruppi e scambio in assemblea hanno permesso a ciascuno di comunicare esperienze, desideri, esigenze e difficoltà vissuti nello svolgimento della propria attività. L’impiego di dinamiche di gruppo ha consentito di rendere le relazioni più fluide e la condivisione più incisiva.
Nell’ultima giornata i partecipanti hanno elaborato alcuni punti di forza e di fatica rispetto all’assunzione di responsabilità e alla collaborazione nella Missione secondo la metodologia della “sessione partecipata”: dopo aver messo a fuoco specifici nodi cruciali del tema, li si è affrontati lungo tutta la giornata attraverso tavoli di riflessione e gruppi di lavoro. I risultati sono stati raccolti da una “sala stampa” in un Instant book.
Il testo, nel nostro caso di una ventina di pagine, è un ottimo punto di partenza per far memoria, approfondire e sviluppare quanto emerso in questo intenso corso di formazione, ma anche per raccontare, a chi non ha partecipato, la ricchezza dell’esperienza vissuta, condividere le idee e le prospettive future affiorate, nonché le tante domande aperte sulle quali ancora lavorare insieme.
