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Gesuiti News Roma. Papa Francesco: “La Compagnia mi ha dato il dono del discernimento”
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Roma. Papa Francesco: “La Compagnia mi ha dato il dono del discernimento”

Nell’intervista rilasciata a “Paris match” papa Francesco parla dei gesuiti e di Sant’Ignazio

Come fa a conservare la sua semplicità e il suo rigore di gesuita dopo aver celebrato a Manila una messa davanti a sette milioni di fedeli e a centinaia di milioni di telespettatori?
Quando un sacerdote celebra la messa è certamente davanti ai fedeli ma innanzitutto è davanti al Signore. Comunque, più si è davanti alle folle, più bisogna essere sempre coscienti della nostra piccolezza, del nostro essere «servi inutili», come ci domanda Gesù. Chiedo ogni giorno la grazia di poter essere segno che rimanda alla presenza di Gesù, testimonianza del suo abbraccio di misericordia. Per questo qualche volta quando sento gridare «viva il Papa!», invito a dire «viva Gesù!». Da cardinale Albino Luciani, di fronte agli applausi, ricordava: «Voi credete che l’asinello cavalcato da Gesù mentre entrava in Gerusalemme tra gli “osanna” potesse pensare che questa accoglienza fosse rivolta a lui?». Ecco, il Papa, i vescovi, i sacerdoti, tengono fede alla loro missione se sanno essere quell’asinello e aiutano a far vedere il vero protagonista, sempre coscienti che se oggi ci sono gli “osanna” domani possono arrivare i “crocifiggilo!”.
Qual è l’eredità più preziosa che ha ricevuto dalla Compagnia di Gesù?
Il discernimento caro a sant’Ignazio, la quotidiana ricerca per meglio conoscere il Signore e seguirlo sempre più da vicino. Cercare di fare ogni cosa della vita quotidiana, anche le più piccole, con il cuore aperto a Dio e agli altri. Cercare di avere lo stesso sguardo di Gesù sulla realtà e di mettere in pratica i suoi insegnamenti giorno dopo giorno e nei rapporti con le persone.
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