Padre Moreno: “La nazione non si costruisce sui cadaveri della popolazione”
Il Provinciale dei gesuiti delle Filippine, insieme ad altre voci della Chiesa, condanna l’uso della violenza e le uccisioni nella lotta alla droga
I gesuiti delle Filippine si sono uniti ad altre voci della Chiesa nel denunciare le uccisioni sommarie ad opera delle forza di sicurezza nazionale nella lotta contro la droga nel Paese. In una dichiarazione rilasciata dal Provinciale, il P. Antonio Moreno, i gesuiti dichiarano: “Concordiamo sul fatto che la minaccia delle droghe illegali sia reale e distruttiva. L’imperativo di sconfiggere questo male non è di pertinenza esclusiva del Presidente, né della Polizia nazionale delle Filippine, né degli enti di un governo umano. Appartiene a tutti noi. Il male che attacca l’uomo con il potere demoniaco, ci dovrebbe unire, non dividere. Nella battaglia contro questo nemico, impariamo quanto siano inefficaci e fallaci le nostre armi. Invece di rivolgere le armi l’uno contro l’altro, dobbiamo unirci, coordinarci, e favorire l’alleanza del bene con il bene; dobbiamo combattere questo nemico insieme. In realtà, il problema delle droghe non è solo una questione politica o criminale. È il male che attacca la nostra umanità, trasforma degli esseri umani in zombie, i poliziotti in assassini, i criminali in signori, e i poveri in vittime delle loro stesse forze di sicurezza.”