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La sfida dei Gesuiti in campo educativo

Un metodo educativo e una proposta formativa che ribadiscono e attualizzano il senso del progetto di scuola dei Gesuiti. Il 9 maggio, nell’Auditorium dell’Istituto Gonzaga,  a Palermo, presentate le “Linee guida per le scuole ignaziane”, dal direttore generale del Gonzaga-ISP, padre Vitangelo Denora, e dal professor Franco Garelli, ordinario di Sociologia dei processi culturali all’Università di Torino. 

Una lettura di taglio sociologico e laico, da studioso dei fenomeni giovanili e di quelli religiosi, quella offerta dal professor Garelli, che mette in evidenza con una prospettiva più esterna il contributo del progetto di scuola dei Gesuiti alla crescita della qualità educativa del nostro Paese. “Le Linee guida indicano una visione alta e stimolante dell’impegno educativo che deve guidarci nei prossimi anni – sottolinea padre Denora – Esse offrono una ampia e completa panoramica della progettualità ignaziana che le scuole dei Gesuiti si impegnano ad attuare con il proprio apporto creativo. Non sono semplicisticamente delle regole da seguire, ma sono delle indicazioni di un cammino da percorrere tutti, direzione, docenti, alunni, famiglie”.

Un impegno, quello dei Gesuiti, che il professor Garelli definisce “un risultato sorprendente. Perché non è affatto usuale, sia nella società, sia nella Chiesa, sia nel mondo della formazione dei giovani e della scuola, parlare oggi di educazione quasi a prescindere da termini come ‘crisi’, emergenza, rischio, impasse, degrado, smarrimento. In altri termini, le Linee guida si smarcano dalla tendenza diffusa alla lamentazione”. La scelta innovativa, osserva Garelli, “è quella di smarcarsi dal coro sostituendo la parola crisi con quella di sfida; un cambio di registro coraggioso, che già di per sé manifesta la volontà (e l’imperativo) di misurarsi col nuovo che avanza, o l’idea che ad ogni epoca e passaggio generazionale gli affanni in campo educativo possono rappresentare un fattore di crescita non solo per gli individui, ma per l’insieme della società”.

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