Un’escursione fino all’Altissimo con 45 richiedenti asilo
Il rifugio diventa accogliente e inclusivo. Un’iniziativa per la Giornata del Rifugiato, organizzata sabato 16 giugno da Sat, Centro Astalli e Fondazione Sant’Ignazio. Claudio Bassetti: “La montagna è grande alleata nel proporci sfide e nell’insegnarci a portare le nostre menti oltre i confini”
di Martin Fedrizzi
TRENTO. La montagna come paradigma di vita e del mondo di oggi: questo il messaggio lanciato da Sat, Centro Astalli e Fondazione Sant’Ignazioper presentare la camminata sul Monte Baldo, evento che si terrà in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato.
Un’escursione per raggiungere il rifugio Altissimo che avrà luogo sabato 16 giugno e sarà un’importante occasione di riflessione e condivisione circa l’esperienza vissuta da alcuni richiedenti asilo che si trovano in Trentino.
“Di fronte a questo mondo – dice Claudio Bassetti, ex numero uno della Sat – ci sono due scelte: rimanere chiusi nelle proprie certezze, restare incatenati alla paura, che ferma la nostra voglia di libertà oppure alzare lo sguardo per poter vedere lontano, guardare oltre le pareti, dove ci sono la nostra libertà e la nostra dignità. La montagna è grande alleata nel proporci sfide e nell’insegnarci a portare le nostre menti oltre i confini”.
E proprio da queste riflessioni nasce questa iniziativa che mette al centro il futuro dei richiedenti asilo. Il rifugio come luogo aperto, accogliente e inclusivo, che non chiede alle persone da dove vengono, ma chiede loro dove vogliono andare, per portare soccorso in caso di necessità.
“Non bastano più i servizi, gli aiuti, la sussistenza – sostiene Massimo Komatz, segretario della Fondazione Sant’Ignazio – abbiamo bisogno di contaminare i nostri mondi e di inserire persone dentro la nostra normalità, questa è la strada maestra”.
Durante la giornata infatti ci sarà spazio anche per momenti di riflessione sui fenomeni migratori e di divisione sociale che hanno caratterizzato il Trentino e più in generale l’Europa nel corso del ‘900. Aspetti questi affidati allo storico Quinto Antonelli per una conversazione dedicata alla Grande Guerra, alle migliaia di sfollati trentini che, cento anni fa, furono costretti a fuggire nei campi profughi a nord a causa del primo conflitto mondiale.
Saranno quindi Mara Moschini e Marco Cortesi, grandi attori di teatro civile, a raccontare storie di un muro che per decenni divise l’Europa: il muro di Berlino.
“Questa giornata da vivere assieme – aggiunge Stefano Graiff, presidente del Centro Astalli – assume particolare rilievo in un momento storico in cui persone che portano con sé storie di dolore e sofferenza, come i rifugiati, troppo spesso vengono lasciate sole e senza il riconoscimento della giusta dignità. La montagna invece costringe a aiutarsi a vicenda e permette di condividere esperienze”.
Questo evento si inserisce in una gamma più ampia di iniziative solidali targati Sat al fine di abbattere differenze sociali, come il progetto “Cima libera tutti”, rivolto a migranti accolti in Trentino, i quali hanno l’occasione di lavorare una settimana in rifugio, ma anche le giornate dedicate ai diversamente abili sui sentieri di montagna e lungo le vie ferrate.
La presidente della Sat, Anna Facchini, evidenzia invece come “eventi come questa escursione sull’Altissimo sono la prova che la collaborazione e il dialogo tra associazioni diverse producono spesso progetti ambiziosi, ma validi e pieni di significato per territorio e comunità”.
La partenza della camminata è prevista per le 10 di sabato 16 giugno dal parcheggio del Rifugio Graziani a Brentonico. Parteciperanno 45 richiedenti asilo, ma l’invito è esteso a tutta la popolazione: “Siamo certi – conclude Bassetti – di trascorrere una giornata di arricchimento personale e culturale nello splendido teatro delle montagne trentine.
tratto da www.ildolomiti.it