Non uno sport cristiano, ma una visione cristiana dello sport
Il 1 dicembre è partita la seconda edizione del seminario di formazione tenuto dal Cefaegi per educatori sportivi. Il seminario ha visto la partecipazione di responsabili e allenatori del Centro Schuster, dove si è tenuto l’incontro, e della Leone XIII Sport.
Lo sport oggi è un campo in cui può passare un messaggio educativo forte, in connessione con la tradizione pedagogica e spirituale ignaziana. Per questo anche realtà come il Centro Schuster sono entrate nella Rete come partecipanti alla Fondazione, al pari dei Collegi di Italia, Malta e Albania.
Nelle Linee Guida per le scuole della rete Gesuiti Educazione sono infatti esplicitamente “previsti percorsi formativi dedicati agli educatori sportivi allenatori e responsabili che lavorano nei centri sportivi che operano all’interno della rete Gesuiti educazione. Analogamente a quanto avviene nell’ambito scolastico, si tratta di percorsi formativi sistematici e continuativi, a vari livelli e progressivi, che prendono avvio dall’analisi dei bisogni dell’attuale contesto dei centri sportivi, in linea con la tradizione pedagogiche ignaziana. Lo scopo è di formare gli educatori sportivi alla conoscenza e alla condivisione della tradizione ignaziana, al suo peculiare orizzonte pedagogico, alle finalità formative e alla qualità professionale e relazionale, che devono caratterizzare l’agire personale istituzionale anche nell’educazione attraverso lo sport. Infatti, il modello pedagogico ignaziano si applica ad ogni tipo di insegnamento e, dunque, non solo alle discipline scolastiche, ma a tutte le attività parascolastiche ed extrascolastiche, tra cui anche lo sport”.
In continuità e coerenza con il percorso sperimentato nelle scuole, il progetto di formazione per gli educatori sportivi tende al modello dell'”allenatore riflessivo”, vale a dire un educatore capace di tornare a riflettere sulla propria esperienza e pratica, per meglio comprenderla e innescare quindi un vero cambiamento personale. L’orizzonte dell’allenatore riflessivo appare infatti essere quello che meglio recupera quanto di più proprio via è nella tradizione ignaziana.
Anche al di fuori della nostra rete, si percepisce chiaramente una crescente attenzione verso l’educazione attraverso lo sport. Lo scorso giugno il Dicastero Vaticano per i Laici, la Famiglia e la Vita ha pubblicato «Dare il meglio di sé», un documento sulla prospettiva cristiana dello sport e della persona umana.
Si legge in questo documento che “la Chiesa ha una visione della persona, come unità di corpo, anima e spirito, e rifugge idee di riduzionismo nello sport che sviliscono la dignità della persona. “La Chiesa si interessa di sport perché le sta a cuore l’uomo, tutto l’uomo, e riconosce che l’attività sportiva incide sulla formazione della persona, sulle relazioni, sulla spiritualità”. E aggiunge che “non esiste uno sport cristiano, ma è invece pienamente legittima una visione cristiana di sport, che non si limita a conferire a esso i valori etici universalmente condivisi, ma avanza una prospettiva propria, innovativa e coerente, nella convinzione di fare un servizio sia allo sport che alla persona e alla società”.
In un punto, proprio questo documento sottolinea inoltre come “Non può esistere una pastorale dello sport senza una strategia educativa. Questo comporta il coinvolgimento attivo di tutti coloro che hanno scelto, nelle diverse modalità, di offrire il proprio servizio alla Chiesa attraverso lo sport. La Chiesa ha bisogno di educatori e non di prestatori d’opera. La pastorale sportiva non si può improvvisare, ma necessita di persone preparate e motivate a riscoprire la finalità educativa dello sport e a mettersi in gioco al servizio di una visione cristiana dello sport.
Nello sport gli allenatori, gli arbitri, gli insegnanti e i dirigenti giocano un ruolo fondamentale nell’orientare i comportamenti degli atleti e giocatori. Una formazione […] pensata per loro è improrogabile per promuovere uno sport a misura di persona. Infatti molti di loro sono costantemente alla ricerca del progetto migliore, più completo e unitario per i loro giocatori”.
E’ esattamente su queste domande, in questa linea, con le specificità della tradizione ignaziana, che un gruppo di allenatori del Centro Schuster e del Centro Sportivo del Leone XIII, animato dall’Equipe Cefaegi, ha lavorato, confrontandosi sul lavoro di allenatori e ragionando su se stessi, proprio perché ogni tipo di allenamento passa messaggi chiari all’interno di una dinamica relazione educativa . E’ importante interrogarsi su questi aspetti e cercare di essere consapevoli. Il percorso formativo avrà ancora altre due tappe, proprio per andare alle radici della Pedagogia Ignaziana vissuta nell’ambito dello sport.