Gli auguri del Padre Generale: occhi nuovi grazie al Natale
Gli auguri natalizi del p. Arturo Sosa ci incoraggiano a scoprire, con gli occhi della fede e dell’impegno, che l’Incarnazione di Dio in Gesù, in mezzo a noi, ci apre gli occhi, le mani, i cuori. Con occhi nuovi, possiamo vedere grazie al Bambino di Betlemme le vie di liberazione dall’egoismo e dall’oppressione.
Cari fratelli e sorelle, gesuiti, compagni e compagne nella missione,
cari membri della famiglia ignaziana,
Il Natale ci offre l’opportunità di trovare un senso alle difficoltà che tutta l’umanità ha vissuto in questo anno 2020 e che sembrano non avere fine. La pandemia di COVID-19 è la prima cosa che viene in mente, ma non può farci dimenticare le conseguenze delle guerre o le diverse facce della violenza. Né può farci dimenticare le disuguaglianze che lasciano milioni di bambini senza cibo, senza scuola o espellono milioni di persone dalle loro case per emigrare alla ricerca di una vita migliore.
Il Natale non nasconde le difficoltà, ma ci permette di vederle con occhi nuovi e di risvegliare la nostra sensibilità verso le molte testimonianze di vita che sorgono in mezzo alla tempesta. Quando contempliamo il bambino Gesù, Dio incarnato, nato alla periferia del mondo, i nostri occhi si aprono alla grandezza dei piccoli eventi e sentiamo l’invito a seguire il cammino iniziato da Maria, Giuseppe e Gesù. Un invito a diventare artigiani del mondo nuovo. Artigiani della fratellanza e della pace.
La nascita di un bambino o di una bambina è, in tutte le culture e in ogni tempo, una fonte di felicità per chi lo riceve come dono della vita, anche in mezzo alle tensioni create dalle malattie, dai disastri naturali, dalle ingiustizie o dalla povertà in ogni epoca dell’umanità. Con i neonati si rinnova la Speranza e il desiderio di costruire un futuro migliore del presente.
La nascita di Gesù suggella l’impegno d’amore tra Dio e l’umanità. La nascita del bambino-Dio, celebrata anno dopo anno, mantiene il nostro cuore aperto alla possibilità di “vedere nuove tutte le cose”, perché facciamo nostro lo sguardo di Gesù sulle persone, i popoli e le loro culture.
Che Giuseppe e Maria siano i nostri maestri e le nostre guide nell’incontro con Gesù. Che Giuseppe e Maria ci aiutino a vedere la realtà attraverso la loro esperienza di Dio che si manifesta in modo insospettabile, perché per Lui nulla è impossibile.
Possa il Natale attirare lo sguardo di ciascuno di voi sulla meraviglia di Dio incarnato nella bellezza di un bambino nato per liberare la storia umana dall’egoismo e dall’oppressione. Che ci apra gli occhi per vedere il Dio Incarnato in ogni luogo, nel cuore del mondo, e ci inviti anche ad alzare gli occhi al cielo in segno di ringraziamento per l’Incarnazione, la presenza dell’ Emmanuele, Dio in mezzo a noi.
Buon Natale!
Che Giuseppe e Maria siano con voi!
Che il buon Dio vi colmi delle sue benedizioni!