Strage di via d’Amelio, una nota dell’Istituto Arrupe
In occasione dei 30 anni della strage di via d’Amelio, il 19 luglio 1992, in cui persero la vita Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli, l’ Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe” ha diffuso questa nota.
“Trent’anni da via D’Amelio. La strage di Capaci, con il dispiegamento di capacità tecnologiche fino ad allora mai viste usare ai mafiosi, aveva provocato una reazione civile addolorata, ma anche pervasiva e potente. La successiva – con modalità meno sofisticate – colpì un obiettivo prevedibile ed ampiamente previsto, Paolo Borsellino, naturale continuatore dell’opera di Falcone e del pool. Nell’immediato si poteva credere che non ci sarebbe stato più nulla da fare. Che ad oggi non sia stata fatta piena luce sull’attentato non aiuta. Però poco dopo furono adottate misure repressive micidiali. Poi le armi di contrasto sono state ancor più arricchite. Le mafie, che esistono ancora, hanno subito molte sconfitte. Bisogna continuare sulla strada per cui molti hanno dato la loro vita.
Palermo, 18 Luglio 2022
“Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla.
Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare”. Paolo Borsellino