Arrupe: la lotta alla mafia continua insieme alla società civile
La lotta alla mafia continua insieme alla società civile più sana e onesta della Sicilia. A dirlo è l’Istituto di formazione politica Pedro Arrupe di Palermo che, commentando l’arresto di Matteo Messina Denaro, invita tutti a fare la propria parte.
“Una cosa è certa: la recente cattura del boss a Campobello di Mazara è di per sé un significativo successo che apre la strada verso successi ulteriori. … qualcuno poteva pensare che se un capomafia così importante e a suo modo carismatico era ancora a piede libero ciò voleva dire che l’organizzazione conservava quasi intatte la sua potenza, le sue ramificazioni, le sue protezioni”.
Secondo l’Istituto si aprono adesso nuovi scenari che devono spingere tutti ad intervenire a più livelli.
“Sarà più facile superare l’ancora persistente idea secondo cui le mafie sarebbero invincibili, essendo sempre pronte a rigenerarsi anche quando i loro membri di grosso calibro vengono messi in condizione di non nuocere. Il che sarà possibile effettuando una corretta ed efficace comunicazione sulla realtà quotidiana di queste organizzazioni criminali e sulle vittorie dell’azione di contrasto, rese possibili dalle peculiari caratteristiche della politica antimafia del nostro Paese, a partire dalla legge Rognoni-La Torre e dalle misure promosse da Giovanni Falcone. Detto questo, non bisogna cadere nell’eccesso opposto, commettendo l’errore di credere che una Cosa nostra indebolita e sprovvista di personalità di elevata caratura sia anche una Cosa nostra ormai fuori gioco. L’arresto di Messina Denaro, così come le tante altre operazioni condotte contro i sodalizi mafiosi, mostrano che purtroppo vi è ancora una notevole vitalità, che operano ragnatele e cricche più o meno impalpabili di fiancheggiatori, che l’inquinamento criminale di alcune attività economiche e comunità locali è ancora pervasivo e asfissiante (anche nel Centro-Nord d’Italia)”.
“Occorre pertanto valorizzare ulteriormente la cooperazione giudiziaria internazionale, sollecitare gli altri Paesi, l’Unione europea e le organizzazioni internazionali ad aggredire le mafie con sempre maggior impegno, sfruttare al massimo gli strumenti di contrasto già disponibili in Italia, introdurne di nuovi anche per colpire in modo più mirato i collusi. È bello vedere tanta parte sana della società civile che in questi giorni manifesta, in diverse città e paesi siciliani, per ribadire con forza il suo No secco alla mafia. Noi dell’Istituto Arrupe siamo con loro anche nel nostro delicato compito di trovare le strade per essere generatori di un cambiamento politico e culturale”.