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Gesuiti News Ilgit: “Con i giovani, pietre vive, ricostruiamo e andiamo avanti”
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Ilgit: “Con i giovani, pietre vive, ricostruiamo e andiamo avanti”

Turchia, incontro a Trebisonda dei giovani del Vicariato Apostolico dell’Anatolia (foto A. Ilgit)
I giovani del Vicariato apostolico dell’Anatolia, guidati dal vescovo ausiliare, padre Antuan Ilgit, per la  la Festa dell’Assunzione hanno raggiunto la parrocchia di Santa Maria di Trebisonda, dove il 5 febbraio del 2006 è stato ucciso don Andrea Santoro. Maria Chiara Biagioni del Sir ha intervistato padre Ilgit.
 
 
“Andate sempre avanti con gioia e speranza, impegnandovi a costruire un mondo più giusto, più fraterno e più bello. Non scoraggiatevi”. È il messaggio che Papa Francesco ha inviato a circa 60 giovani provenienti dalle sei comunità del Vicariato Apostolico dell’Anatolia, in visita quest’anno per la solennità dell’Assunzione, alla Parrocchia di Santa Maria di Trebisonda, dove il 5 febbraio del 2006 è stato ucciso don Andrea Santoro. A guidare il gruppo, c’è mons. Antuan Ilgit, vescovo ausiliare del Vicariato apostolico dell’Anatolia che ogni anno organizza con i giovani incontri a Tarso in gennaio per la Conversione di San Paolo e a Iskenderun in giugno per la solennità di Santi Pietro e Paolo. “Quest’anno invece – spiega il vescovo – abbiamo ascoltato il desiderio dei ragazzi di uscire dalla zona terremotata e abbiamo scelto di spostarci sul Mar Nero e far coincidere l’incontro con la solennità dell’Assunzione di Maria. In questa maniera anche i giovani rifugiati cristiani hanno avuto l’opportunità di incontrare i loro coetanei, di pregare e condividere con loro, costruendo delle belle amicizie”.


Era la notte tra il 5 e il 6 febbraio 2023, quando due forti scosse hanno colpito l’area meridionale della Turchia, nonché le regioni settentrionali della Siria. Secondo le stime effettuate dai due Paesi principalmente coinvolti, il terremoto ha provocato in totale oltre 57.000 vittime accertate (di cui 50.500 in Turchia e 7.259 in Siria), mentre sono stati registrati più di 121.000 feriti. Il sisma che ha fatto crollare anche la Cattedrale del Vicariato di Iskenderun, ha colpito in Turchia un’area già profondamente toccata dalla realtà dei profughi siriani e non solo in fuga dai paesi in guerra. Dopo il terremoto, Papa Francesco durante la Gmg di Lisbona ha voluto incontrare i giovani del Vicariato guidati sempre da mons. Antuan. “Quell’incontro – ricorda oggi il vescovo – è stato molto toccante. Il Papa ha dato ampio spazio ai giovani perché esprimessero le loro emozioni, preoccupazioni e speranza e da allora ha sempre voluto essere informato su di loro e con diverse modalità ha espresso la sua vicinanza paterna. Così anche per questo incontro, ha inviato una bella lettera indirizzata proprio ai giovani del Vicariato invitando loro a non scoraggiarsi”.
“S.E. Mons. Antuan Ilgit mi ha informato che nei prossimi giorni sarete riuniti a Trebisonda e che pregherete insieme. Desidero fare giungere a tutti il mio affettuoso saluto, assicurando la mia vicinanza spirituale. È sempre bello trovarsi insieme per pregare, per conoscersi e per condividere”. “Che il Signore vi benedica e la Santa Vergine vi custodisca. Per favore, pregate per me”.
Accolti nella parrocchia di don Andrea Santoro, che ora viene guidata dai religiosi e religiose dell’Istituto del Verbo Incarnato, i giovani hanno scelto quest’anno come tema del loro incontro le parole di Maria all’Angelo: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1,38). Il programma alterna momenti di preghiera e riflessione, silenzio e condivisione in gruppo. Sono previste anche visite turistiche alla Chiesa di Santa Sofia, una ex chiesa ortodossa, e i monasteri di Panagia Theoskepastos e di Panagias Soumelas. Oltre ai religiosi maristi e cappuccini che servono il Vicariato, all’incontro partecipano anche 14 suore dell’Istituto del Verbo Incarnato, anche perché una di loro, Sr. Maria del Divino Jesus, argentina, ha scelto di fare la sua professione perpetua nella sua terra di missione, nelle mani del vescovo Antuan e davanti ai giovani del Vicariato. I giovani hanno riflettuto sul messaggio di Papa Francesco e gli hanno inviato una lettera di risposta. “Santo Padre, abbiamo ricevuto la vostra lettera con grande piacere e l’abbiamo letta con profonda gratitudine. È stato un grande onore e fonte di forza per noi sperimentare la vostra vicinanza spirituale durante il nostro incontro qui a Trabzon, terra ricca di cristianità. Questa antica terra ci offre un’opportunità unica per riunirci in preghiera e rafforzare la nostra fraternità. La Chiesa in Turchia rimane viva e continua a vivere con il vostro sostegno. Avervi accanto a noi aumenta il nostro coraggio e ci ispira a raggiungere i nostri obiettivi comuni. Continuate a tenerci nelle vostre preghiere”.
Alla solennità dell’Assunta, si sono uniti ai giovani anche fedeli provenienti dalle parrocchie delle città di Mersin e di Antiochia, percorrendo circa 1.000 km in pullman per raggiungere Trebisonda. “Il territorio del Vicariato è grande quanto Italia e conta circa 3.000 fedeli cattolici autoctoni e tanti rifugiati cristiani”, spiega padre Antuan. “Le nostre comunità sparse e separate dalle grandi distanze, fanno di tutto per rimanere uniti”. Il vescovo ringrazia l’Irish Famine Memorial Fund del Boston College e la Provincia Euromediterraneo della Compagnia di Gesù che hanno voluto sponsorizzare l’incontro giovanile: “Sebbene dopo il grande terremoto i riflettori hanno cambiato molto presto la loro direzione, c’è chi ancora continua ad interessarsi e aiutarci a tenere viva la fiamma della fede. La pastorale giovanile è una priorità del mio ministero episcopale, anche perché solo con i giovani pietre vive che potremo ricostruire ciò che è stato distrutto e guardare in avanti con speranza del risorto”.
 
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