Casa Professa: al via il progetto “Arte e umanesimo integrale”
Tutto esaurito al teatro Golden di Palermo per il concerto musicale dei Gen rosso martedì 12 novembre. Più di mille persone sono state presenti in un momento particolare all’interno del progetto “Arte e umanesimo integrale”. Sessantadue alunni del triennio sono stati preparati il giorno precedente per partecipare al progetto, gestito dall’Associazione San Francesco Saverio della Rettoria del Gesù di Casa Professa, che finanzia anche la rivista “Arte svelata”, che vale come percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO).
Il liceo scientifico “Benedetto Croce”, il liceo artistico e l’Istituto professionale “Filippo Parlatore” sono scuole per la maggior parte composte da alunni del centro storico. L’Albergheria è un quartiere con tante risorse umane e una storia da raccontare, come la presenza del mercato storico di Ballarò. Tuttavia soffre anche di grandi disagi, quello più conosciuto è la diffusione della droga, in particolare del Crack, più volte richiamata all’attenzione dell’Arcivescovo Corrado Lorefice.
Il progetto “Arte e umanesimo integrale” può aiutare gli adolescenti a prendere consapevolezza delle dinamiche interiori che sottendono ai disagi esistenziali. Il primo momento è stato gestito dalla band internazionale Gen rosso, la quale è attiva da oltre 50 anni non solo organizzando concerti in varie parti del mondo, ma anche in work shops nelle scuole per far emergere i talenti degli adolescenti attraverso l’arte della musica.
Il secondo momento sarà quello di essere accompagnati, all’interno della decorazione artistica del Gesù di Casa Professa, a scoprire come l’arte compositiva della chiesa possa parlar loro della propria vita interiore, fatta di sensazioni, emozioni e affetti.
Nel giorno successivo al concerto gli alunni hanno testimoniato il loro stupore per l’essersi sentiti emotivamente coinvolti al progetto. Dall’iniziale perplessità, causata anche dal fatto che il progetto veniva organizzato dalla Chiesa, gli alunni sono stati subito affascinati dalle proposte dei workshops per consentire poi al concerto di esprimersi e di superare le inevitabili paure adolescenziali. Questo ha consentito di fare luce sulle dinamiche interiori, visto che alla loro età non hanno sufficienti elementi per poterle leggere e interpretare. Nel secondo momento sarà sviluppata ulteriormente tale prospettiva.