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L’educazione elementare e secondaria e la formazione non istituzionale

Congregazione Generale 34 - Decreto 18

[416] 1. Negli ultimi vent’anni, in risposta alle Congregazioni Generali 31ª e 33ª, un gran numero di gesuiti e di laici che lavorano nell’apostolato dell’insegnamento secondario hanno iniziato e portato avanti importanti iniziative di rinnovamento apostolico. E aumentato il numero delle nostre istituzioni educative accessibili a studenti che provengono da ambienti economicamente svantaggiati. La qualità della formazione è migliorata, in accordo con i principi enunciati dai recenti documenti della Compagnia sull’educazione. La cooperazione tra laici e gesuiti si è molto sviluppata, con la collaborazione di ciascuna parte – secondo le caratteristiche proprie – alla formazione globale degli studenti. Le nostre scuole sono diventate luoghi di riferimento per l’intera comunità, non solo quella estesa degli ex-alunni, delle famiglie e degli amici, ma anche i poveri e i diseredati della zona. Abbiamo anche condiviso con altri, se ci è stato richiesto, la nostra tradizione educativa.

[417] 2. La Congregazione Generale 34ª riconosce con gratitudine questi sviluppi e auspica che essi continuino. Tenendo conto delle diverse situazioni nel mondo, le idee e le indicazioni pratiche tratte dai documenti sopra citati dovrebbero ispirare l’impostazione della missione della scuola, la sua politica, i suoi programmi e l’intero ambiente scolastico. L’identità gesuitica delle nostre scuole e la cooperazione gesuiti-laici può essere assicurata solo da una oculata selezione degli amministratori e degli insegnanti, sia gesuiti che esterni, e da un’adeguata formazione nel carisma e nella pedagogia ignaziani, specie per coloro che dovranno assumere gli incarichi di maggiore responsabilità. In alcune regioni tali programmi mirati di formazione sono già offerti a insegnanti e amministratori, gesuiti e laici; il Segretariato della Compagnia per l’Educazione dovrebbe incoraggiare lo sviluppo di programmi del genere dappertutto, perché questo porterà grandi frutti per i lini che ci proponiamo.

[418] 3. Sollecitati da situazioni diverse e per una molteplicità di motivi apostolici, in molte zone i gesuiti si sono dedicati all’apostolato dell’educazione pre-scolastica e scolastica primaria. Non solo confermiamo che scuole di questa categoria “sono di grande importanza nell’educazione e non ripugnano al nostro Istituto” , ma dichiariamo che esse, dando la possibilità di offrire solide fondamenta religiose e culturali alla formazione dei primi anni di vita, possono essere un ottimo servizio reso alla gente, specie ai più poveri.

[419] 4. L’apostolato educativo della Compagnia è stato anche molto arricchito dal contributo di centri di formazione non istituzionale, creati in aree rurali o in aree urbane dei paesi in via di sviluppo, volti a fornire programmi di formazione al di fuori del sistema scolastico istituzionale, sia a giovani che ad adulti in situazione di povertà. Con l’aiuto di metodologie pedagogiche partecipative, questi centri offrono programmi di lotta all’analfabetismo e di preparazione tecnica e sociale, in parallelo con una formazione religiosa ed etica, finalizzata alla comprensione e alla trasformazione della società in cui le persone interessate vivono. Essi educano i loro studenti ad essere “uomini e donne per gli altri”, così che possano assumere ruoli di leadership all’interno delle loro comunità e organizzazioni. Il numero di persone che serviamo in questi centri è notevole. In quanto mezzo di promozione della giustizia, tale ministero educativo non istituzionale è pienamente consonante con la nostra missione di gesuiti: alla luce del decreto “Servitori della missione di Cristo”, la Congregazione Generale 34ª incoraggia tutti i gesuiti, i religiosi e i laici a continuare in questo apostolato importante, anche se difficile, e raccomanda di trovare forme di cooperazione tra questa formazione non istituzionale e le nostre scuole, università e centri sociali.

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