Galloro. Centri di spiritualità, non solo “case d’esercizi”
Con questo slogan si potrebbero riassumere le riflessioni del Coordinamento dei Centri di Spiritualità Ignaziana italiani, che si è incontrato a Galloro-Ariccia dal 12 al 13 marzo scorso. Uno slogan che potrebbe sembrare datato, visto che da molti anni si parla di questo cambio di prospettiva! Ma evidentemente è ancora necessario parlare e riflettere perché la realtà dei centri di spiritualità ignaziana si avvicini sempre più alla definizione teorica. La novità interessante, questa volta, è stata che si è convenuto nel definire un “centro di spiritualità” non tanto a partire dalle attività – varie, articolate e pedagogicamente significative – che si possono programmare oltre ai “soliti” corsi di esercizi (pur necessari): da questo punto di vista le “case d’esercizi” si sono sufficientemente attrezzate. L’elemento discriminante, invece, lo si è individuato nella comunità ignaziana che dovrebbe animare il centro, e lo caratterizza a partire dalla rete di relazioni spiritualmente, cristianamente – e ignazianamente – significative. Relazioni e collaborazione apostolica che caratterizzano prima di tutto la comunità gesuitica, dove c’è; ma anche tutti gli altri operatori ignaziani – religiose e laici – che ormai fanno parte integrante dei corpi apostolici che animano i centri di spiritualità e condividono la stessa missione ignaziana. In questo modo, al di là delle belle e attraenti proposte che ormai figurano nei programmi dei centri, è l’ambiente relazionale, spiritualmente significativo, che attira e nutre il bisogno interiore degli ospiti. Un clima comunitario e spirituale in senso concreto, evangelico, incarnato e non “spiritualista”, che si fa carico delle sollecitazioni – sociali ed ecclesiali – del territorio e degli altri settori apostolici ignaziani. È a questo punto che si è parlato di “collaborazione alla pari” tra gesuiti e religiose/laici ignaziani. Qualcuno ha preferito parlare di collaborazione “in solidum” circa la missione apostolica; altri preferiscono evitare l’espressione “alla pari”, per salvaguardare la distinzione di vocazione e ministero. Tuttavia, è evidente a ciascuno che ormai l’apostolato ignaziano interpella gesuiti, religiose e laici ignaziani a collaborare insieme per la stessa missione di Cristo per il Regno. I centri di spiritualità ignaziana (S. Mauro Torinese, Bassano, Bologna, Ariccia, Napoli, Altavilla Milicia, Quartu S.Elena), alcuni più, altri meno, sono all’avanguardia su questo aspetto; grazie anche al ministero dell’accompagnamento spirituale, che – come insegna S. Ignazio – non si radica nel ministero ordinato, ma nella più originaria vocazione battesimale cristiana.