Il Generale chiede collaborazione tra gesuiti e laici
La Compagnia di Gesù oggi sottolinea la cooperazione con gli altri come una dimensione necessaria di come concepisce e pratica l’apostolato.
“Due anni fa, mentre visitavo provincia dei gesuiti, c’erano i cartellini d’identità per i partecipanti, alcuni dicevano “helpers”, altri dicevano “gesuita”, e scherzano ho chiesto: “Non sono helpers anche i gesuiti? Padre Sosa ha condiviso questa storia lo scorso mese in Croazia introducendo il discorso sulla collaborazione tra i gesuiti (e il clero in generale) con i laici.”Voglio sottolineare che la missione data dal Signore non è una missione che appartiene esclusivamente alla Compagnia di Gesù. Il Signore ci chiama tutti alla stessa missione, anche se abbiamo diversi modi per realizzarlo. Ecco perché la Compagnia di Gesù oggi sottolinea la cooperazione con gli altri come una dimensione necessaria di come concepiamo e pratichiamo l’apostolato”.
Non è stata la prima volta che il Padre Generale ha parlato della collaborazione tra membri del clero e laici. La scorsa primavera, durante la sua visita in Canada in occasione della creazione della nuova provincia gesuita del Canada, questo argomento è stato al centro del suo intervento. “La Società è un corpo apostolico nato dalla collaborazione: funziona bene solo collaborando con gli altri, dentro e fuori la Chiesa”, ha detto, aggiungendo in seguito, “In questo corpo apostolico, uomini e donne laici sono compagni nella missione e nella forma con noi il solo ed unico corpo di amici nel Signore ». Il discorso di padre Sosa è in linea con le parole di Papa Francesco sul peccato del clericalismo. Questo atteggiamento in cui gli uomini ordinati si sentono superiori ai laici ha favorito, tra le altre cose, la crisi degli abusi nel clero.”L’opposto di questa visione è ciò che Papa Francesco ha ripetutamente chiamato il peccato del clericalismo, l’atteggiamento che crede che solo un gruppo elitario di uomini ordinati sia la vera Chiesa, che abbiano tutte le risposte, tutto il potere e autorità, senza bisogno di ascoltare, di imparare, di essere responsabile. È il clericalismo che ha creato la crisi degli abusi nella Chiesa, e l’unico modo per guarire la Chiesa è superare il clericalismo “, ha aggiunto.”
Vorrei anche sottolineare che non sono solo i preti e i chierici a poter avere una mentalità clericale, a volte i laici possono essere più clericali dei sacerdoti, ad esempio quelli che diffidano della leadership dei ministeri e vogliono solo i gesuiti come capi, potrebbero essere colpevoli di clericalismo in qualche modo”.