In mille a Selva per vivere da liberi
255 adolescenti, 150 giovani, 300 famiglie e 30 gesuiti. Sono i numeri dei partecipanti alle proposte di Selva promosse dai gesuiti tra giugno e settembre. In lista d’attesa sono rimasti 100 adolescenti e oltre 50 famiglie.
Tre le iniziative per ragazzi: “alla scoperta di me stesso in cammino verso gli altri”, “le mie risorse per quali valori”, “conoscenza di me e incontro con gli altri”.
Tre le settimane per famiglie: “camminare sulla terra senza nostalgia del cielo” guidato dai coniugi Bovani e Tibaldi e p. Gian Giacomo Rotelli SJ, “la famiglia profetica” a cura di Mariateresa Gillini Zattoni, “Davide, l’uomo secondo il cuore del Signore” proposto da p. Jean-Pierre Sonnet SJ.
Due i corsi per giovani tra i 19 e i 35 anni: “vogliamo svegliare l’aurora” con i padri Bertagna, Bossi, Cavallini e Zonta e il secondo con 3 laboratori “ritornare bambini per diventare adulti. Corso vocazionale” a cura dei p. Bottaro e Titta SJ, “competizione e cooperazione: due modelli di relazione conciliabili?” guidato da Gherardo Colombo e p. Guido Bertagna, “come posso dirti che…Comunicare affetti nelle relazioni” con p. Bertagna, Gobbi e Giovanna Baccari.
Infine un corso per gesuiti sulle conclusioni emerse nel sinodo sui giovani. Dal 31 agosto al 5 settembre conclude l’offerta un ritiro di esercizi spirituali con 50 partecipanti.
Oltre 150 i volontari per cucina, segreteria, animazione dei ragazzi, che hanno permesso lo svolgimento delle iniziative. 30 i docenti coinvolti come relatori.
“L’obiettivo è investire nella formazione delle persone, anche non credenti, per aiutarle a divenire libere e responsabili” sottolinea p. Beppe Lavelli SJ, direttore di Villa Capriolo “offrendo strumenti per leggere la parola di Dio, se stessi, discernere, confrontarsi con gli altri e vivere nel mondo. E’ la pedagogia degli Esercizi: dare strumenti, offrire un metodo, aiutare l’incontro con il Signore”.
Una storia di provvidenza iniziata nel 1967 con il gesuita p. Mario Laner e 17 adolescenti che incrociano la generosità di Carlo Padrali-Noy e della moglie Almarosa. I coniugi mettono a disposizione la loro casa di vacanze e contribuiscono alla costruzione del secondo edificio.
Tante le scelte maturate in questo luogo, dove il cardinale Martini, lasciata la guida della diocesi di Milano, trascorreva ogni anno momenti di riposo.