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Gesuiti News Insieme per la missione: ripensare il lavoro in rete
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Insieme per la missione: ripensare il lavoro in rete

Dal 2 al 4 maggio a Roma l’incontro dei direttori delle opere EUM.

Approfondire la comprensione del ruolo delle reti nel modo di procedere della Provincia, ravvivare il desiderio di operare nella missione secondo uno sile comune, immaginare le prospettive delle reti esistenti e future. Sono gli obiettivi dell’incontro dei direttori d’opera della Provincia Euro-Mediterranea, che ha visto a Roma dal 2 al 4 maggio, presso la casa di Esercizi Spirituali delle Ancelle di Cristo Re, circa 70 responsabili provenienti dai territori di Italia, Malta, Romania e Albania, il 40% dei quali laici.

Una tre giorni di incontri con focus specifici sul lavoro in corso per la creazione della rete nell’apostolato giovanile e vocazionale condiviso da Andrea Picciau SJ e la testimonianza di Daniel Villanueva SJ, coordinatore generale della Federazione Internazionale di Fe y Alegria, in collegamento online. Nel suo intervento la possibilità delle reti di essere non solo legate ad una dimensione apostolica, un settore pecifico, ma di attivare sinergie e collaborazioni tra realtà diverse capaci insieme di dare risposte ai bisogni percepiti. Non ridurle a meri aspetti tenici e funzionali perchè saranno efficaci solo se manifesteranno la connessione profonda che esiste tra i partecipanti stessi.

Risonanze

Il lavoro di approfondimento è proseguito per ambiti. “Creare rete tra le opere di pastorale giovanile ed universitaria” – è emerso dalla sintesi del gruppo sui giovani – “significa allargare gli orizzonti di ogni realtà mettendo in comune risorse con altre opere e cogliendo ispirazione per far nascere cose nuove dall’esistente. I giovani hanno una facilità di spostarsi per studio o lavoro che li mette già in condizione di vivere connessi. Siamo chiamati a creare ponti perché possano trovare accoglienza e accompagnamento. Si apre la sfida di accogliere le trasformazioni che il lavoro in rete chiede allo stile di ciascuno”.

A 10 anni dalla prima udienza che il Santo Padre, l’indomani della sua elezione, concesse alle scuole dei gesuiti di Italia e Albania, la rete Gesuiti Educazione si appresta ad incontrare nuovamente Papa Francesco il 10 giugno. Dieci anni di intenso cammino tra istituzioni dalla grande tradizione e competenza educativa, appartenenti a tre dei quattro territori della Provincia EUM. Oggi per le scuole della FGE la rete è una realtà consolidata, che assume differenti espressioni a diversi livelli dalla formazione del corpo docente alla pastorale e che, tra l’altro, ha avuto un ruolo importante nel consentire alle scuole di attraversare la pandemia facendo affidamento gli uni sugli altri.

Tante ancora le sfide: “Qual è il modello di leadership che consente di promuovere una rete costituita da istituzioni con le proprie esigenze e tradizioni di governo?” È una delle domande emerse durante l’incontro dei Direttori d’opera. L’esperienza di questi anni ha fatto emergere la necessità di lasciarsi interpellare dalla novità che ogni esperienza – che coinvolga tutti i soggetti della rete – è in grado, per sua stessa natura, di generare e quindi quanto sia fondamentale per tutti sentirsi coinvolti in una missione che non solo precede, ma supera.

Dal CIS è stata condivisa la necessità di un metodo per aggregare. Già in atto l’integrazione con le Reti Famiglie. Dodici le proposte all’attivo questa estate in tutta Italia. In corso di elaborazione anche un percorso di formazione per accompagnare le coppie sposate. L’attenzione è poi ai luoghi, “che hanno un grandissimo significato nella maniera di dare Esercizi” è stato sottolineato nella condivisione, insieme al desiderio di collegare gesuiti non ancora in rete, tenendo presenti le possibili collaborazioni a servizio di altre reti e con esse.

In ambito sociale, JSN & JRS hanno evidenziato la necessità di una formazione per i laici e linee guida per il lavoro specifico in rete. Sul fronte “cultura” un lavoro in tal senso non è tanto pensato come stabile e prolungato, quanto per collaborazioni forti e a tempo. “Ogni opera anche se ben strutturata è incompleta. L’impegno è quello di cercare un possibile campo comune di azione, ad esempio l’ambito dell’educazione civica che metterebbe insieme tanti soggetti diversi anche oltre la Compagnia”.

Per il gruppo Economato “la rete è strumento che necessita di obiettivi chiari a partire da ciò che esiste. Permette di creare alleanze per la missione. È risorsa per la Provincia anche come professionalità. Permette di non essere soli o indispensabili e di raggiungere le periferie.

Dal gruppo di lavoro parrocchie e rettorie è stata condivisa l’esigenza di una forma di comunicazione più stabile per uno scambio di idee, risorse, persone, mettendo in rete anche parrocchie e chiese monumentali.

Ritrovare sintonia sul modo di procedere

“Si tratta di accordarsi in armonia” ha sottolineato il Provinciale p. Roberto Del Riccio. “Non effettuare solo un cambio di strutture, che fallirebbe prima di iniziare, ma favorire un cambio di mentalità per un salto di qualità nella missione. Siamo chiamati a vivere questa trasformazione portando con noi la ricchezza che abbiamo a tutti I livelli”. L’invito quindi a registrare tutte le buone pratiche esistenti ma anche realtà che non sono rete. Passare dalla gerarchia alla retearchia, che promuove il processo decisionale. Tener conto dei diversi territori. Un cambio di mentalità che richiede il passaggio dal lavoro individuale di persone o istituzioni al lavoro collegato condividendo strumenti, buone pratiche, prospettive per un progetto condiviso e ripropone la sfida dell’identità e dell’appartenenza. Infine passare da reti che connettono realtà simili a reti che mettono in relazione realtà diverse presenti sul territorio, condividendo anche parte dei percorsi formativi.

Strumenti preferenziali restano il piano apostolico, come cornice degli obiettivi, una struttura di governo pensata per facilitare, sostenere e accompagnare questi cambiamenti, la cura della formazione per sapere, saper fare, saper essere. “Vengono a coincidere in questo momento” conclude Del Riccio “i due processi che interessano la Provincia: quello della progettazione apostolica e della struttura di governo. Provvidenziale per capire quali strumenti servono per gestire i processi”. 

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