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JRS Malta: da 30 anni accanto agli ultimi

Terzo giorno di visita a Malta per p. Sosa. In mattinata l’incontro con l’Arcivescovo Mons. Scicluna a Floriana e a seguire l’incontro con il Jesuit Refugee Service e il suo team di 17 persone. L’ascolto delle urgenze e dei servizi offerti.

““Grazie per avermi fatto rivivere la realtà delle vite e delle difficoltà dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Per la Compagnia di Gesù il JRS diventa ogni giorno più importante. La portata del fenomeno migratorio di persone che si sentono costrette a trasferirsi in un’altra parte del mondo è enorme, trovano tanti ostacoli, ma trovano voi, persone disposte a dare una mano. Le persone lasciano la propria casa solo perché sono disperate. Portare e mantenere l’umanità in queste situazioni è così prezioso”.

I primi 30 anni di impegno

Il JRS Malta inizia ad operare nel 1994, quando p. Joe Cassar, insieme ad alcuni volontari, ha avviato un percorso di sostegno per i rifugiati che si trovavano a Malta, provenienti soprattutto dall’Iraq e dall’ex Jugoslavia.

Negli ultimi 25 anni il JRS Malta si è concentrato sull’erogazione di informazioni e servizi professionali, creando nel 1999 il primo servizio legale gratuito per i richiedenti asilo. In gran parte ha operato nei centri di detenzione, soprattutto dopo il 2002, quando il numero di richiedenti asilo arrivati via mare dalla Libia è aumentato drasticamente.

Nel 2003, l’équipe si è ampliata con l’aggiunta di un assistente sociale, che si è occupato di sostenere i richiedenti asilo vulnerabili – in particolare i minori non accompagnati – durante la detenzione e di sostenere lo Stato nell’apertura del primo centro di accoglienza per minori non accompagnati, in modo che i bambini che arrivavano a Malta non dovessero più sperimentare la prigione. A partire dal 2010, l’équipe psicosociale si è gradualmente ampliata e oggi comprende un’infermiera, che supporta i richiedenti asilo nell’accesso alle cure mediche, consulenti/psicologi e un assistente psicosociale che si occupa di istruzione, oltre a un assistente sociale.

Il JRS Malta ha sempre avuto una forte attenzione per l’advocacy e la sensibilizzazione. É presente nelle scuole, con un programma specifico dal 2004.

Ricentrare la missione

Dal 2023 è stato avviato un percorso di discernimento per ricentrare la missione nel contesto attuale.
Il calo costante del numero di arrivi di imbarcazioni e del numero di domande di asilo (da 3.406 nel 2019 a 380 nel 2023), risultato della politica maltese di respingimento verso la Libia e dell’accordo con la Libia sull’intercettazione e il rimpatrio; la riduzione dello spazio di protezione,  la lunga detenzione, l’ aumento del numero di richiedenti asilo respinti e dei loro figli, che si trovano a Malta da anni, senza speranza di regolarizzazione, l’aumento del numero di richiedenti asilo in situazione di particolare vulnerabilità, a causa di problemi medici o di salute mentale, la mancanza di sostegno per i bambini e i giovani adulti non accompagnati, la crescente tensione sociale, soprattutto nelle aree in cui sono presenti molti migranti, la rappresentazione dei migranti e della migrazione come un problema di sicurezza, il rifiuto da parte del governo di impegnarsi in qualsiasi forma di dialogo con la società civile ha portato a scegliere di camminare con i giovani per generare un futuro di speranza.

Le principali attività di supporto

Per questo il JRS sostiene l’accesso all’istruzione, fornendo informazioni sulle opportunità educative esistenti, e all’alfabetizzazione, con corsi di lingua o tutoraggi personalizzati per completare, proseguire gli studi o trovare un impiego in linea con le proprie qualifiche. A questo scopo opera una piccola casa, dei gesuiti maltesi, per 3-5 studenti a tempo pieno.

Attraverso il sostegno dell’infermiera del JRS, l’assistenza sociale, i servizi psicologici e l’assistenza legale, si cerca di garantire che anche le persone più vulnerabili abbiano accesso alle cure mediche e agli altri servizi di cui hanno bisogno per vivere con dignità, promuovendo spazi di riconciliazione per facilitare la costruzione della comunità in sinergia con parrocchie e altre organizzazioni.

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