La missione educativa della Compagnia deriva dalla fede cristiana
Il Congresso internazionale delle istituzioni educative dei gesuiti (JESEDU-Rio2017) ha riunito persone che prestano servizio nelle istituzioni educative tradizionali e coloro che prestano il loro servizio in nuovi modelli istituzionali, nati per offrire un’istruzione di qualità ai poveri e agli esclusi
Il Padre Generale Arturo Sosa ha affermato che le scuole dei gesuiti sono una piattaforma magnifica per l’ascolto e il servizio ai giovani. Queste parole fanno parte di un discorso che il P. Sosa ha tenuto il 20 ottobre 2017 a Rio de Janeiro, al Congresso internazionale delle istituzioni educative dei gesuiti (JESEDU-Rio2017). Rivolgendosi ai più di 100 gesuiti e collaboratori di tutto il mondo, il Padre Generale ha ricordato loro che “l’istruzione e le scuole in particolare fanno parte della tradizione missionaria della Compagnia.” Il Padre Generale ha detto che “JESEDU-Rio2017 è un’espressione della riconoscenza al Signore e ai nostri benefattori in questo settore, un’asserzione dell’importanza dell’apostolato educativo e uno stimolo alla ricerca dell’audacia dell’impossibile che ci può portare ancora oltre.” Il P. Sosa ha ricordato che i suoi predecessori, i PP. Pedro Arrupe e Peter-Hans Kolvenbach, hanno sempre dichiarato che il proposito delle istituzioni educative dei gesuiti era “di formare uomini e donne per gli altri e con gli altri.” JESEDU-Rio2017 ha riunito persone che prestano servizio nelle istituzioni educative tradizionali e coloro che prestano il loro servizio in nuovi modelli istituzionali, nati per offrire un’istruzione di qualità ai poveri e agli esclusi, tra cui Fe y Alegría, Cristo Rey, le Nativity Schools, e i servizi educativi offerti dal Servizio dei gesuiti per i rifugiati (JRS). Il Padre Generale ha ricordato ai partecipanti che “la nostra missione deriva dalla fede cristiana. È un servizio di riconciliazione e di giustizia, nato dalla vita di Cristo, e dev’essere compiuto secondo il suo modo, e in base alle condizioni del nostro mondo.”