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La rete CIS a Torino Spiritualità 2024

La spiritualità (condivisa) che forse non ti aspetti… eppure c’è, fa capolino nelle parole e nei volti, in ciò che tutti portiamo dentro e che, a volte con fatica, condividiamo. In una città dal carattere “riservato”, ma che, complice anche un bel sole caldo, si è lasciata sorprendere e intrigare anche quest’anno dalla proposta della Fondazione Circolo dei lettori, con Armando Buonaiuto come curatore.

Il Festival Torino spiritualità è giunto alla sua ventesima edizione. Cinque giorni di incontri, spettacoli, laboratori dove diverse visioni ed esperienze dialogano insieme, portando ciascuna la propria ricchezza a partire da un tema comune, quest’anno: Come legni storti – l’imperfezione, l’errore, l’inciampo. Un’edizione con tante proposte (82 eventi) che ha avuto un grande successo di pubblico, attento e curioso (si stima una partecipazione di 15.000 persone).

Anche al CIS (Centro Ignaziano di Spiritualità) è stata data l’opportunità di partecipare e offrire un assaggio della spiritualità ignaziana, declinata a più voci, femminili e maschili, laiche e consacrate. Sei incontri in tre giorni (uno al mattino e uno al pomeriggio) in diversi luoghi della città (Circolo dei lettori, Parrocchia di San Secondo, Centro Teologico), ci hanno permesso di entrare in contatto con molte persone (circa 250) e di percepire il loro desiderio di mettersi in gioco, con apertura e semplicità. Ed è stata per noi un’occasione preziosa per dialogare con la ricerca spirituale del mondo contemporaneo che sta interrogando e sta coinvolgendo tante guide di Esercizi e operatori ignaziani.

Nei tre incontri del mattino abbiamo provato a far “gustare” l’esperienza di alcuni personaggi biblici che potesse in qualche modo farci da specchio, in particolare nelle fragilità. Giacobbe, Abramo e Sara, il re Davide ci mostrano come la Bibbia non ci presenta eroi a tutto tondo. Piuttosto vicende personali e familiari che si muovono dentro una rivelazione di Dio e della sua promessa in modo non lineare, talvolta tortuoso, con fatiche e oscurità, ma anche protagonisti consapevoli di essere segno vivente di una benedizione che li supera, nel tempo e nello spazio.

Nutriti dalla Parola e guidati dallo Spirito che muove la nostra immaginazione, prendendo spunto anche da opere artistiche e testi poetici, siamo entrati in una meditazione “collettiva” che ha permesso a ciascuno, tra silenzio e ascolto, di vivere un’esperienza spirituale: con se stesso, con Dio e con gli altri.

Ci premeva anche far sperimentare qualcosa del metodo ignaziano e della sua preziosa adattabilità ai bisogni umani e spirituali dei nostri giorni. Nei tre incontri pomeridiani, dopo un primo input più teorico, i partecipanti hanno potuto vivere insieme un momento di applicazione pratica relativamente alla preghiera, al discernimento e all’esame di consapevolezza.

Le risonanze sono state molto spontanee e arricchenti, come pure gli scritti che qualcuno ha lasciato alla fine di ogni incontro su un quaderno.

Quest’anno la nostra partecipazione come CIS è stata coordinata dall’équipe CIS – Piemonte. Il buon successo dell’iniziativa ci fa già sognare altre partecipazioni a Torino Spiritualità, come sottolinea p. Paolo Monaco, direttore della rete CIS, per offrire il frutto della ricerca e sperimentazione che diverse guide di Esercizi stanno portando avanti nel loro ministero nell’ambito artistico, psicologico, ecologico, della disabilità, dell’integrazione con la tradizione spirituale orientale. Come organizzatori dell’evento, abbiamo constatato con gioia, ancora una volta, come la via della spiritualità percorsa da Ignazio ci possa rendere operosi e collaborativi, rinnovando il nostro desiderio di condividerla con chi ancora non la conosce. Una proposta, dunque, che ancora affascina e che aiuta a “trovare Dio in tutte le cose”.

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