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La voce del mare suona per il Centro Astalli

Il Quartetto Henao” nella chiesa di Sant’Andrea al Quirinale, il 12 dicembre, ha suonato Mozart con gli strumenti ricavati dal legno delle navi dei migranti arrivati a Lampedusa, riconvertito dai detenuti del carcere milanese di Opera. Padre Ripamonti: quello che era un viaggio disperato è diventato un momento di armonia e di speranza.

qui il servizio di Vatican news

Gli strumenti sono stati realizzati nell’ambito del progetto “Metamorfosi” promosso dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, in collaborazione con il Ministero dell’Interno, l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli e la Casa di Reclusione Milano – Opera.

Il Mar Mediterraneo è il più grande cimitero d’Europa e di fronte a milioni di persone in fuga la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti ha dato vita la progetto “Metamorfosi”. A trasformare il legno delle barche provenienti da Lampedusa in strumenti musicali sono le persone detenute che, attraverso il lavoro, vengono accompagnate nel loro percorso verso il reinserimento sociale.
Grazie al progetto è nata una “rete di falegnamerie e liuterie” in alcune carceri italiane: la Casa di Reclusione Milano – Opera, la Casa di Reclusione di Rebibbia, la Casa Circondariale di Monza e la Casa Circondariale di Secondigliano.

Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati in Italia, sottolinea come, in un momento in cui le migrazioni tornano a essere centrali nel dibattito pubblico: “Il legno delle barche sui cui hanno viaggiato i migranti che, in mancanza di vie legali e sicure, rischiano e perdono la vita in mare, viene lavorato da chi vive l’esperienza dell’esclusione in strumenti che generano bellezza. Trasformare il legno scartato è compiere un atto simbolico che si fa riconciliazione sociale.

Al concerto del Centro Astalli presenti anche i rifugiati arrivati su quel legno di morte e che oggi accompagniamo nella loro nuova vita in Italia”.

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