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Meg, il “primo” convegno, una gioia che resta!

Siamo ritornati in presenza! Il MEG, con numeri contingentati, un giorno in meno di quelli a cui eravamo abituati in passato e con un’organizzazione volta a garantire il più possibile la sicurezza di tutti i partecipanti, ce l’ha fatta: a Frascati, dal 30 ottobre al 1° novembre si è tenuto il Convegno nazionale dal titolo: “Come io ho amato voi”.

Il tema, che è anche quello che il Movimento approfondirà quest’anno, era la fraternità. Di fraternità se ne è “respirata” molta fra i ragazzi presenti che, pur con tutte le fatiche dovute al distanziamento, alle mascherine, ai posti fissi a tavola…, sono riusciti a vivere un’esperienza “piena”, ricca, consolante e, in qualche modo, rivelatrice. Ce lo testimoniano bene le parole di Antonio, un ragazzo di Atripalda: “Forse tutto ciò che abbiamo vissuto negli ultimi due anni è stata una benedizione: a me ha dato modo di vivere ogni attimo, ogni incontro, ogni sguardo sorridente come un regalo che non ero sicuro di meritare”.

I tempi dell’incontro sono stati scanditi dalle assemblee, guidate da Padre Michele Papaluca, per i C14, e da Padre Narciso Sunda per i PRE-T, da tempi di preghiera e condivisioni in gruppo e momenti di festa.

Mariachiara, una PRE-T di Milano, ha scritto che “il Convegno è gioia, condivisione, fratellanza. È scoprire che anche Dio è tuo amico e fratello, è “tornare a casa”, nel posto in cui ci si sente accolti ed amati così come si è, sempre. Mi sono sentita presa per mano dal Signore e circondata da fratelli meravigliosi”. Moussa, un ragazzo del Mali, è stato uno di loro. Lo abbiamo conosciuto attraverso il servizio dei Gesuiti per i rifugiati in Italia, il “Centro Astalli” ed venuto a trovarci per raccontare con semplicità la sua difficile storia. Ha concluso il suo intervento toccando profondamente i cuori di chi ascoltava, dicendoci proprio che “fratello è chiunque dona il suo tempo per te, che ti sa ascoltare”.

Un elemento fondamentale che non può mancare a un Convegno MEG è la musica. Ce ne è stata tanta, veicolo di preghiera e canale privilegiato di emozioni e desideri. In particolare, l’inno di quest’anno che si intitolava “Uno” ha risuonato molte volte lungo le giornate e ha dato colore a quel desiderio di stare insieme con il Signore e tra noi. Elisa, una delle voci della MEGband, ha commentato così la sua esperienza al Convegno: “A Frascati, sono stata voce che ha cantato le Sue parole, nella speranza di arrivare dritta al cuore di coloro che ascoltavano e diventare, con loro, un’unica voce. Un’unica melodia che suonava e che gridava tutto l’amore, la gioia e la bellezza del ritrovarsi, dello stare insieme e del trovare un fratello in ognuno di quelli che cantava insieme a me. Ho sentito davvero l’emozione forte di diventare ‘UNO’ in Lui: soltanto così saremo per sempre”.

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