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Pietre Vive, giovani e testimoni

Le preferenze apostoliche universali dei gesuiti

Una realtà dinamica, in costante movimento. Negli ultimi tre mesi gruppi sono nati a Chicago, Kiev, Friburgo, Città del Messico. Una proposta di nuova evangelizzazione che è stata oggetto di studio da parte dell’Institut Catholique di Parigi.

Non un semplice volontariato o esperienza comunitaria ma per i volontari un vero e proprio cammino di formazione per diventare “adulti nella fede”. Un percorso per giovani, che attraverso l’arte regalano la testimonianza della loro fede, con delle tappe sempre più precise che ha come base gli esercizi spirituali ignaziani. In diversi gruppi si ripropongono infatti gli esercizi della vita ordinaria e per tutti, due volte all’anno, sono offerti gli esercizi spirituali residenziali, per il triduo pasquale a Lecce, l’ultima settimana di agosto sulle Alpi.

Una realtà dinamica, in costante movimento. “Negli ultimi 3 mesi gruppi sono nati a Chicago, Kiev, Friburgo (Svizzera), Città del Messico” spiega P. Jean Paul Hernandez SJ.

Una proposta di nuova evangelizzazione oggetto di attenzione e studio: dal 12 al 15 febbraio l’Institut Catholique di Parigi (università cattolica) ha organizzato un convegno di teologia pastorale per prendere in esame 6 esperienze significative nell’area europea, tra cui “Pietre Vive”, per studiare le potenzialità del progetto. Ulteriori presenze da segnalare in convegni ecclesiastici, alla fiera del volontariato di Madrid, in convegni di catechesi diocesani, interdiocesani o nazionali: a febbraio il convegno catechisti di Catalogna, il 10 marzo quello promosso dalla diocesi di Bari-Bitonto.

Il 5-7 aprile a Roma ha avuto luogo il primo ritiro itinerante “contemplare la città”, preparato dal p. Generale dei Dehoniani in collaborazione con PV Roma1, PV Roma2, e PV Priscilla.

L’8 e 9 marzo si è svolto a Madrid il raduno dei giovani ignaziani di tutta la Spagna. In esso si è chiesto a PV di animare due workshops, tra cui uno nell’ospedale “Beata Ana” dove i volontari permettono di entrare a contatto con il mistero della sofferenza fisica, grazie all’interazione con pazienti e anche attraverso le dinamiche proposte intorno al mosaico di M. I. Rupnik sito in questo ospedale.

A maggio in programma una “tre giorni di studio”. L’anno scorso a Venezia sul tema “Cos’è la Chiesa?”, quest’anno a Zurigo dal 2 al 5 maggio)su “Arte contemporanea e spiritualità”. Attesi circa 150 giovani provenienti dalle comunità europee, interventi di diversi artisti con la partecipazione di Mons. De Raemy, vescovo ausiliare di Lausanne-Ginevra-Fribourg e responsabile della pastorale giovanile nella conferenza episcopale svizzera.

Tra le prossime iniziative estive da segnalare il campo internazionale proposto dal gruppo di Matera a fine luglio in occasione di “Matera capitale europea della cultura”. Le altre proposte in programma – Santiago di Compostela, Puente La Reina, Parigi, Grecia, EESS sul Sempione – sono consultabili sul sito.

Prosegue a titolo sperimentale per un anno la collaborazione di PV con la Pontifica Commissione di Archeologia Sacra e le Suore Benedettine di Priscilla. Tre ragazze, un ragazzo e fino ad agosto un seminarisa maltese, vivono presso le Catacombe per una prima esperienza di comunità residenziale, una comunità di giovani laici ignaziani per l’evangelizzazione. Oltre le visite guidate, fra le diverse iniziative pastorali, le Pietre Vive di Priscilla hanno organizzato in questa quaresima 4 “sabati” per pregare sul libro di Giona, figura spesso rappresentata negli affreschi di Priscilla, proponendo commento alle immagini e testo biblico.  La Comunità assicura anche una collaborazione regolare a Radio Maria per “I capolavori dell’arte italiana”con i prof. Dall’Asta SJ e Tibaldi.

Oltre 32 i gruppi presenti in Europa. Numerose le visite di credenti non cristiani (turisti o immigrati). “Sempre più sconcertante la profonda comunione che si crea in questi momenti dove il parlare esplicitamente della fede diventa il modo più gradito di vivere un’accoglienza sincera e un profondo dialogo” sottolinea padre Hernandez SJ. “Spesso sono i visitanti islamici che ringraziano le Pietre Vive per la loro testimonianza di fede e che si sentono grazie a loro nella casa di Dio. E spesso è in questi incontri che molti volontari si sentono profondamente risvegliati nella loro stessa fede”.

 

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